lunedì 11 luglio 2016

Talking about #26 Recap mare di libri 19/06 + Intervista a Sally Gardner

Talking about è una rubrica a cadenza casuale che ho ideato per fare delle chiacchiere insieme su tutto ciò che riguarda i libri e la lettura. Ad ogni appuntamento tratterò un argomento diverso, dalle top ten, ai meme, a tutto ciò che mi passa per la testa e che ho voglia di condividere con voi lettori.

Buongiorno lettori e buon inizio settimana, come state? Finalmente il momento è arrivato: non vedevo l'ora di parlarvi della mia esperienza a Mare di libri di quest'anno, dunque eccomi qui con un bel recap della giornata e con un contenuto in esclusiva: l'intervista a Sally Gardner.

Procedendo per passi, le mie compagne di avventura della giornata sono state Juliette di Sweety readers, Valy di Sparkle from book, Veronica di She was in wonderland e Annachiara di Please another book. L'intervista alla Gardner l'ho voluta organizzare io e con piacere ho voluto coinvolgere anche le ragazze. Le domande poi, le abbiamo tradotte insieme e gliene abbiamo poste un paio a testa. Quindi, su ogni blog, troverete delle domande diverse, dunque vi basta cliccare sui link col nome del blog vicino ai nomi delle ragazze qui di sopra e vi si apriranno i loro post.

Partiamo dal principio! Io e Juliette eravamo quelle più vicine a Rimini, dunque ci siamo messe d'accordo per vederci sulle nove. Siamo arrivate in stazione praticamente in contemporanea - dato che ci eravamo già incontrate un paio di mesi fa quando lei è venuta a visitare Ravenna, già ci conoscevamo ed è stato un piacere ritrovarci - e insieme ci siamo incamminate verso il centro. Dato che a entrambe era stato concesso l'accredito stampa per il festival, per prima cosa siamo andate alla libreria allestita per l'evento per ritirare i nostri pass e abbiamo chiesto di Anna, la ragazza volontaria responsabile per l'ufficio stampa che ci ha accolto e con cui abbiamo volentieri scambiato due chiacchiere.
Dopo di che, siamo andate in perlustrazione per capire dove si sarebbe tenuto l'incontro con Boyne e, una volta visto che era praticamente dietro l'angolo, siamo tornate alla libreria del festival e abbiamo fatto un bel giro tra gli scaffali esaminando tutti i libri protagonisti.

Quando si è fatta ora, siamo tornate al Teatro degli Atti e l'incontro con John Boyne, celebre autore de Il bambino con il pigiama a righe, è iniziato. Boyne si è dimostrato un uomo molto tranquillo e disponibile. I ragazzi gli hanno posto diversi quesiti sui suoi romanzi, concentrandosi soprattutto su Il bambino in cima alla montagna. Gli hanno chiesto dettagli sui suoi personaggi e sul perché aveva deciso di farli incontrare tra loro in certi contesti e gli hanno anche domandato cosa pensasse delle critiche mosse ai suoi libri per l'autenticità dei fatti storici. Questa domanda in particolare mi è molto piaciuta, perché Boyne ha fatto un discorso molto intelligente, dicendo che lui non scrive saggi, ma romanzi, che le situazioni che lui immagina, sono ovviamente ipotetiche e proprio per questo, lui non ha problemi a prendersi delle libertà, se necessario a raccontare le cose come lui pensa di volerle raccontare.
Questo incontro mi è piaciuto molto, mi ha aiutato a capire di più dell'autore e mi ha ben predisposto verso la lettura dei suoi romanzi. Purtroppo, non ho avuto tempo di leggerne qualcuno per tempo, ma rimedierò senz'altro al più presto. Ad ogni modo, avevo acquistato, prima dell'evento, Resta dove sei e poi vai, da far autografare per ricordo.


Subito dopo l'incontro con Boyne, che si è concluso alle 11:15, io e Juliette ci siamo dirette in piazza, dove ad aspettarci c'erano Veronica - che ormai, come ha fatto anche notare anche lei nel suo post di recap QUI, vedo con più frequenza di alcuni vicini del mio palazzo, nonostante abitiamo piuttosto distanti - Valy - con cui negli ultimi mesi ho stretto un bellissimo rapporto e che non avevo mai visto di persona e dunque ho abbracciato per la prima volta con grande piacere - e Annachiara - incontrata anche lei per la prima volta.
Mentre facevamo delle gran chiacchiere, ci siamo recate al Teatro Galli, dove è ben presto iniziato l'incontro con Sally Gardner autrice di Tinder (recensione QUI) e de Il pianeta di Standish (recensione QUI).
Sally, una signora dai capelli rigorosamente rosa, è stata semplicemente adorabile. Si è rivelata una donna molto, molto intelligente e arguta, con una visione del mondo speciale. Ci ha parlato di tantissime cose, dalla guerra, al suo fantastico rapporto con l'immaginazione e la magia. I ragazzi che l'hanno intervistata le hanno fatte diverse domande su Tinder e così abbiamo scoperto un sacco di cose curiose sul romanzo, ma anche su di lei:
  • Sally ci ha messo al corrente della sua dislessia e delle difficoltà di apprendimento che ha avuto quando era giovane, inoltre ci ha anche parlato del suo rapporto conflittuale con i genitori.
  • Ci ha parlato di suo nipote, un ragazzo molto giovane che non molto tempo fa ha deciso di arruolarsi, raccontandoci che lei c'è rimasta molto male perché non ne capiva il motivo e perché secondo lei, lui non si rendeva conto di ciò a cui stava andando incontro.
  • Ci ha parlato di storia e di quanto secondo lei sia fondamentale conoscerla bene, per evitare di commettere gli stessi errori fatti in passato.
  • Ci ha parlato anche della copertina di Tinder, dicendoci che l'editore avrebbe voluto un'illustrazione della protagonista femminile per attrarre maggiormente il pubblico, per fortuna però, sia lei che l'illustratore erano d'accordo riguardo al fatto che il soggetto in primo piano avrebbe dovuto essere un lupo e così poi è stato.


Insomma, ripeto, Sally si è dimostrata fantastica e l'incontro si è rivelato parecchio istruttivo. Una volta concluso, ero felice come una Pasqua all'idea di poter parlare con lei ancora ed ero ancora più entusiasta di aver preso l'iniziativa per organizzare l'intervista con lei.
Una volta terminato l'incontro, io e le ragazze ci siamo fermate a far quattro chiacchiere con Marco di Galassia Cartacea e col suo ragazzo. È sempre un piacere confrontarsi con lui e lo è stato di certo anche questa volta.
Abbiamo parlato di Maggie Stiefvater (perché sì, non possiamo non parlarne tra di noi), della Gardner e anche dell'italianissimo libro Un bacio e del film omonimo. Devo dire che la mia curiosità a riguardo è cresciuta di minuto in minuto mentre se ne parlava.

Dopo di che, dato che avevamo una tabella di marcia rigorosa da rispettare (ovvero, dovevamo mangiare e tradurre le domande per la Gardner perché prima non ne avevamo avuto il tempo e le avevamo soltanto in italiano) ci siamo messe alla ricerca di un posto in cui mangiare e, dopo aver fallito nel tentativo di trovarne uno che ci aveva consigliato Marco, siamo andate in un bar in piazza e abbiamo preso piadine e panini. Una volta finito, ci siamo dedicate alla preparazione dell'intervista. Abbiamo tradotto le varie domande, eliminato quelle che erano già state fatte dai ragazzi durante l'incontro, e poi le abbiamo messe in ordine.

La nostra intervista era fissata per le due, ma Sally si è un po' attardata a pranzare, dunque abbiamo dovuto attendere un po' più del previsto, ma non ci è per niente pesato. Quando è arrivata, ci siamo accomodate nella saletta interna della libreria allestita per il festival e abbiamo iniziato a porre le domande a Sally, che si è dimostrata brillante proprio come nell'incontro del mattino. Non riesco a esprimervi il mio entusiasmo a parole, ma si è rivelata davvero un'esperienza unica e irripetibile. Grazie a Valy, che aveva portato il suo registratore per l'occasione, abbiamo registrato la conversazione e vi dico solo che penso che custodirò con cura questo file finché campo.
Ad ogni modo, come vi accennavo, io e le ragazze abbiamo parlato a turno, dividendoci le domande e abbiamo poi deciso di riportarle nei nostri blog proprio per come le abbiamo poste. Di seguito dunque, trovate le domande fatte da me! Ho coperto una parte di risposta della prima domanda perché si parla proprio del finale de Il pianeta di Standish, dunque a meno che non abbiate letto il libro, vi sconsiglio di evidenziare per non rovinarvene la lettura.

Quattro chiacchiere con Sally Gardner

DENISE: Ho letto due dei tuoi libri nell'ultimo periodo e li ho trovati entrambi abbastanza enigmatici e difficili da comprendere fino alle ultime pagine. Era questa la sensazione che volevi trasmettessero ai lettori?
SALLY: Il pianeta di Standish non sarebbe mai potuto finire diversamente. Si tratta di una storia che parla di sacrificio personale, una cosa che al momento, agli occhi del mondo, è totalmente priva di fascino. Questa storia parla di un ragazzo che ama un altro ragazzo e si tratta dell'unica persona verso cui lui abbia mai avuto modo di nutrire affetto, e lo ama con ardore ed è pronto a morire per lui. Forse non è affascinante, ma è veritiero. Lui vede ciò che è più grande e più importante, al di fuori di se stesso, ed è una rarità. Penso che una parte di me lo abbia voluto scrivere perché ero così arrabbiata per tutti i selfie, per tutte le disperate richieste di attenzione "me! Me! Guarda me!" "Sei bellissima!" "Sì, anche tu sei bellissima" e nessuno è pronto a dire "morirei per questa persona, morirei in nome di un bene superiore" e Standish invece è pronto a farlo, tutto ciò che gli basta è soltanto una parola per stare di fronte alla telecamere e dire al mondo "questa è una bugia". Noi non sappiamo se alla fine della storia, le persone nel mondo riusciranno effettivamente a vederlo, ma in ogni caso ha fatto qualcosa grazie al suo coraggio, ha cambiato qualcosa. E spero con tutto il cuore che questo messaggio arrivi ai giovani. E con Tinder mi sentivo allo stesso modo. C'è un uomo giovane e irruente che però si sveglia troppo tardi, ma si sveglia comunque. Sta al lettore poi interpretare e decidere se vuole fermarsi a ciò legge, e considerare queste storie tragiche e basta, oppure se vuole vederle per ciò che sono, da una diversa prospettiva.

DENISE: Perché ne Il pianeta di Standish hai deciso di parlare proprio dell'allunnaggio? Pensi sia stato una montatura oppure no?
SALLY: Mi è stato chiesto davvero un sacco di volte e la mia risposta è sempre la stessa: non mi interessa. Quello di cui mi importa è: il mondo crederebbe a una bugia tanto grande? E una delle cose che dico sempre ai giovani è che non devono mai, proprio mai, avere paura del lupo. Il lupo, tutti lo sanno, ogni pecora riesce a percepirlo "oh mio Dio, c'è un lupo, sta arrivando!" siamo tutti spaventati, ma nessun lupo, proprio per questo, può avvicinarsi troppo, ma le pecore intelligenti e furbe invece, sì. E sanno come farsi seguire, sanno come trascinare le masse e come condurle al mattatoio. Il mondo dovrebbe stare attento alle pecore furbe. Trump è una pecora intelligente, non è un lupo. Mussolini? Era una pecora intelligente, non un lupo. Hitler? Era anche lui una pecora intelligente, non un lupo. Tutte queste persone, sono arrivate dove sono perché erano pecore. Tutti ci preoccupiamo dei lupi, ma se ce ne fosse uno, saremmo tutti spaventati. Invece le pecore intelligenti sono più pericolose, hanno il nostro stesso aspetto. Ed è la cosa peggiore. Penso di aver scritto queste storie per voi giovani proprio per aiutarvi a riflettere sulle pecore e non sui lupi. Il lupo è totalmente disinteressante. Tutti si accorgono quando entra nella stanza. Le percore invece no. Potrebbero essere chiunque.

DENISE: Hai dei consigli per gli aspiranti scrittori?
SALLY: Sì: leggere. Io sono terribilmente dislessica e le mie letture per lo più avvengono attraverso audiolibri. Se vedo che non riesco a prestare attenzione, preferisco riascoltare più volte. Non ho mai la presunzione di dire di aver letto un libro se non sono certa di aver ascoltato ogni singola parola. Quindi, in un certo senso, si può anche dire che sono una legge di più di molti che invece leggono su carta.
Penso comunque che l'importante sia leggere, che si tratti di un testo o di un audiolibro, non fa differenza. L'arte è leggere, leggere, leggere. Io amo i collage di parole, amo le persone che non necessariamente scrivono storie, ma che scrivono ciò che pensano sia interessante, a prescindere dal contesto. Ad esempio, a me non piace fare fotografie, preferisco scrivere su carta ciò che vedo e rendere al meglio ogni dettaglio, ad esempio per quel che riguarda questa stanza, questo momento, con voi cinque. È uno strumento molto più potente e quando rileggi ciò che hai scritto pensi "wow, mi sembra di essere di nuovo lì". Invece con le fotografie è diverso, le guardi e ti fermi soltanto all'immagine superficiale, ti rivedi lì fisicamente in quel momento e niente di più.
Io guardo molto al modo in cui lavorano le persone che scrivono. Una delle cose che trovo più interessanti è che spesso molti non sono capaci di elaborare il contesto in cui i loro personaggi prendono vita: che giorno è, che stagione, che mese, ciò che indossano.
Ricordo che tempo fa ho tenuto un corso di scrittura e questa donna mi raccontò una scena in cui un uomo che tirava fuori un pugnale da una pozzanghera. Al che le chiesi "cosa indossa?" e lei risposte "scarpe da tennis bianche e un cappotto" "e che tipo di cappotto?" "uno lungo" e poi "che stagione è?" e lei disse "non ci ho pensato, ma potrebbe essere novembre" e le risposi "ok. Hai mai provato a tirar fuori un pugnale da una pozzanghera con delle scarpe da tennis bianche e un cappotto lungo? È una cosa impossibile, non ci riusciresti mai. Ti sporcheresti. Le scarpe diventerebbero nere, il cappotto si imbratterebbe" e lei rispose "non ci avevo pensato".
Secondo me, se non conosci ogni aspetto che riguarda il tuo personaggio e il contesto in cui è, quello che scrivi puoi anche buttarlo dalla finestra, non significa niente. Quindi: l'ambientazione, il clima, ciò che un personaggio indossa, come si muove; è molto importante.
Un esercizio che suggerisco spesso è di provare a pensare ai propri personaggi che all'improvviso entrano nella stanza in cui ci si trova. Inciampano o si scontrano con qualcuno degli oggetti presenti? Occupano molto spazio? Passano inosservati? Come si muovo in questo contesto? E penso che questo sia un modo davvero ottimo per riuscire a visualizzare i propri personaggi. E un mucchio di gente lì fuori non avrebbe idea di come rispondere a queste domande.


Le altre domande e risposte, come vi dicevo, le trovate sui blog delle ragazze, dunque correte a recuperare anche quelle e non ve ne pentirete! Ditemi comunque, se dopo aver letto queste sue risposte, non vi siete accorti anche voi di quanto Sally sia speciale e brillante. Durante l'intervista, ci ha inoltre raccontato una brutta storia, una storia vera sulla guerra e su un soldato costretto a fare cose terribili. Sally è stata molto riservata, ce ne ha parlato, ma senza raccontarci i dettagli per proteggere l'identità di questa persona. Noi allora abbiamo deciso di comune accordo, e per rispetto nei suoi confronti, dato che era stata comunque parecchio restia a parlarne, di non riportare le sue parole riguardo a questa cosa in particolare, ma abbiamo apprezzato immensamente il suo gesto e abbiamo fatto tesoro di ciò che ci ha detto.

Mentre poi Sally firmava molto gentilmente i nostri libri, io e le ragazze abbiamo anche conosciuto Giulia Taddeo, la gentilissima addetta all'ufficio stampa di Fabbri e Rizzoli. Una volta concluso con Sally, in attesa che si facesse ora per prendere tutte i treni per tornare a casa, ci siamo fatte un bel giro per il centro di Rimini e in libreria e io ho anche scattato qualche fotografia per ricordare la giornata - anche le foto di Boyne e della Gardner che vedete sono state fatte da me.


Ed ecco anche noi fanciulle, non potevamo proprio mancare! Se proprio ci tenete (?) cliccando sulle foto potete vedere i nostri bei faccini più in grande. Nella foto di sinistra ci sono, in ordine, Valy, Juliette, Annachiara e Veronica. Nella foto a sinistra invece siamo, sempre in ordine, Valy, io, Juliette e Annachiara (grazie Vero per averci immortalate!).
Tirando le somme, anche quest'anno sono stata felicissima di partecipare a Mare di libri! Si è rivelata nuovamente un'esperienza magica e imperdibile ed è stato bello passare una giornata diversa dal solito insieme alla ragazze! Il prossimo anno DEVO tornarci per forza e, se mi è possibile, mi piacerebbe andare anche per più giorni, spero tanto di riuscirci e spero che vengano invitati altri autori così meritevoli come in questi due anni.

A che ci sono vi avviso che, al termine della settimana, il blog andrà 'in ferie' fino a settembre, dunque ancora questione di un paio di post, e poi vi saluterò per il resto dell'estate. E con questo direi che passo e chiudo! vi lascio le foto del mio bottino, vi auguro una buona giornata e alla prossima.

6 commenti:

  1. wow ho gli occhi a cuoricino Denise! Ho letto anche l'intervista di Juliette, siete grandi! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazieee *o* si fa quel che si può :D peccato non capitino occasioni simili più spesso ^.^

      Elimina
  2. Denise non smetterò mai di ringraziarti per avermi regalato l'opportuntà di unirmi a voi. Un'ora STRAMERAVIGLIOSA!!!!! Grazie davvero, conoscerti è stato davvero un piacere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Annie :D è stato un piacere anche per me ^.^ e la giornata è stata assolutamente fantastica :D

      Elimina
  3. che esperienza bellissima! Mi è piaciuto tanto leggere questo post, anche l'intervista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Chiara *o* sono contenta di non averti annoiata con questo papiro :D comunque sì, è stato meraviglioso ^.^

      Elimina