Bookmark on è una rubrica ideata da me allo scopo di condividere con voi, ad ogni appuntamento, un piccolo estratto che mi ha particolarmente colpito, tratto da uno dei libri che ho in lettura o da un romanzo che ho già letto, così da stuzzicare la vostra curiosità.
Buongiorno lettori e buon inizio settimana, come state? Oggi ci tenevo a tenervi compagnia, dato che ultimamente sono stata un po' troppo assente, dunque ho deciso di condividere con voi un assaggio di Tinder di Sally Gardner, libro che ho ordinato l'altro giorno e che è un po' la mia fissa del momento. Vi dico solo che lo avevo iniziato su Kindle, ma dopo aver letto i primi capitoli, da quanto sono rimasta affascinata, ho chiuso tutto e ho deciso di prenderlo cartaceo.
Sally Gardner
Editore Rizzoli ● Pagine 265
Cartonato 17,90 € ● Brossura N/D ● Ebook 8,99 €
Cartonato 17,90 € ● Brossura N/D ● Ebook 8,99 €
Trama: Ferito in battaglia, il giovane Otto volta le spalle alla Morte, e viene soccorso da un misterioso indovino, che gli regala sei dadi magici, e gli predice l'incontro con l'amore della sua vita. Grazie a un misterioso e potente acciarino, quelle parole sembrano avverarsi, ma ogni desiderio ha un prezzo ... Ispirato a "L'acciarino magico" di Hans Christian Andersen, non è solo una fiaba dark per giovani adulti, ma anche una metafora inquietante sui segni che la guerra lascia a chi ha avuto la sfortuna di prendervi parte in prima linea.
Questo romanzo è arrivato in Italia alla fine del 2015. Non se ne è sentito parlare molto in realtà, però ho avuto occasione di imbattermi nell'edizione cartacea in libreria - che, in caso non lo sappiate, è accompagnata da fantastiche illustrazioni - e l'ho trovata a dir poco splendida. Ho deciso di leggerlo perché tra meno di un mese l'autrice sarà in Italia a Rimini per Mare di libri (presto farò un post riguardo all'edizione di quest'anno con il programma e le info) e sento di essermene innamorata già. In questo estratto, tratto dal secondo capitolo, il protagonista si sveglia dopo una brutta battaglia in guerra, trovandosi di fronte una strana figura.
Quando mi svegliai, vicino a me scoppiettava un fuocherello, e tutto intorno, piantati nella terra umida, c'erano dei pali. A ciascun palo erano appesi stivali e scarpe, che in passato dovevano essere appartenuti a nobildonne, gentiluomini, contadini e persino soldati. Orfani dei loro proprietari, danzavano ora al tremolio delle fiamme. Forse però stavo solo sognando, perché accanto al falò era accovacciato un animale. Aveva il muso irsuto di un grosso cinghiale, le orecchie flosce di una lepre, e un corno solo, che somigliava a quelli dei buoi. Indossava un garbuglio di farselli, con sopra il corpetto di un'armatura.
Cercai di strisciar via, sicuro d'esser destinato a finir dentro alla grossa pignatta che bolliva sul fuoco. L'animale mi guardò. Solo in quel momento riuscii a osservarlo bene. Il muso altro non era che un copricapo, che gli scendeva, pelle e pelliccia, fin sopra le orecchie. Da sotto spuntava un viso pallido come ghiaccio, con occhi rossi quanto lingue di fuoco. Sul mento, nemmeno un'ombra di barba.
(...)
«Sopravvivrai. Ti ho bendato le ferite, applicandoci sopra un impacco di erbe. E ho ricucito il taglio sulla spalla. Ti rimarrà solo la cicatrice. (...) Sei figlio di contadini» disse.
«Sì.»
«La tua fattoria è stata rasa al suolo.»
«Sì.»
«Avevi una famiglia.»
«E a te che importa?» chiesi.
«Niente. A parte che secondo me ti hanno inculcato a forza la guerra in testa. Avevi una sorella e un fratello più grandi.»
«Chi sei?»
Non rispose, ma continuò a fissarmi dritto negli occhio. E io mi sentii obbligato a raccontargli cos'era successo alla mia famiglia, ai miei genitori. Erano cose che non avevo mai detto a nessuno.
«Hai ragione. Mi chiama Otto Hundebiss. Sono nato in guerra, in guerra sono cresciuto, e in guerra ho perso la mia famiglia. Avevo quattordici anni quando i soldati arrivarono alla nostra fattoria in cerca di cibo. Non parlavano la nostra lingua. Presero tutto quello che volevano. Mio padre tentò di fermarli. Loro lo uccisero, e lo stesso fecero con mia madre. Impiccarono mio fratello. Poi si dedicarono a mia sorella. Morì solo dopo che finirono con lei. Il nostro villaggio, la nostra fattoria, vennero rasi al suolo.» «Ma tu quel giorno non c'eri, vero, Otto?»
Come faceva a saperlo?
«No» dissi. «Se ci fossi stato, ora sarei morto anch'io. Mio padre mi aveva mandato a prendere un cavallo...»
Non riuscii ad aggiungere altro, né avrei mai raccontato tanto ad anima viva, ma avevo rivisto la mia famiglia - o così mi era sembrato - ed erano in pace.
«A chi appartengono queste scarpe?» chiesi, perché non volevo che il mezzo-bestia mezzo-uomo mi facesse altre domande. Per i miei gusti sapeva già troppo.
«Queste sono le scarpe dei morti. Le raccolgo nei paesi, nelle città, nelle campagne... ovunque si diffondano guerre e pestilenze.»
«Perché lo fai?»
«Hanno un'anima» fu tutto ciò che disse.
Cercai di strisciar via, sicuro d'esser destinato a finir dentro alla grossa pignatta che bolliva sul fuoco. L'animale mi guardò. Solo in quel momento riuscii a osservarlo bene. Il muso altro non era che un copricapo, che gli scendeva, pelle e pelliccia, fin sopra le orecchie. Da sotto spuntava un viso pallido come ghiaccio, con occhi rossi quanto lingue di fuoco. Sul mento, nemmeno un'ombra di barba.
(...)
«Sopravvivrai. Ti ho bendato le ferite, applicandoci sopra un impacco di erbe. E ho ricucito il taglio sulla spalla. Ti rimarrà solo la cicatrice. (...) Sei figlio di contadini» disse.
«Sì.»
«La tua fattoria è stata rasa al suolo.»
«Sì.»
«Avevi una famiglia.»
«E a te che importa?» chiesi.
«Niente. A parte che secondo me ti hanno inculcato a forza la guerra in testa. Avevi una sorella e un fratello più grandi.»
«Chi sei?»
Non rispose, ma continuò a fissarmi dritto negli occhio. E io mi sentii obbligato a raccontargli cos'era successo alla mia famiglia, ai miei genitori. Erano cose che non avevo mai detto a nessuno.
«Hai ragione. Mi chiama Otto Hundebiss. Sono nato in guerra, in guerra sono cresciuto, e in guerra ho perso la mia famiglia. Avevo quattordici anni quando i soldati arrivarono alla nostra fattoria in cerca di cibo. Non parlavano la nostra lingua. Presero tutto quello che volevano. Mio padre tentò di fermarli. Loro lo uccisero, e lo stesso fecero con mia madre. Impiccarono mio fratello. Poi si dedicarono a mia sorella. Morì solo dopo che finirono con lei. Il nostro villaggio, la nostra fattoria, vennero rasi al suolo.» «Ma tu quel giorno non c'eri, vero, Otto?»
Come faceva a saperlo?
«No» dissi. «Se ci fossi stato, ora sarei morto anch'io. Mio padre mi aveva mandato a prendere un cavallo...»
Non riuscii ad aggiungere altro, né avrei mai raccontato tanto ad anima viva, ma avevo rivisto la mia famiglia - o così mi era sembrato - ed erano in pace.
«A chi appartengono queste scarpe?» chiesi, perché non volevo che il mezzo-bestia mezzo-uomo mi facesse altre domande. Per i miei gusti sapeva già troppo.
«Queste sono le scarpe dei morti. Le raccolgo nei paesi, nelle città, nelle campagne... ovunque si diffondano guerre e pestilenze.»
«Perché lo fai?»
«Hanno un'anima» fu tutto ciò che disse.
Che ne dite? Non lo trovate estremamente intrigante? Io credo di essermi innamorata di questo libro a prima riga e non vedo l'ora che mi arrivi il cartaceo per iniziarlo! Spero di essere riuscita a stuzzicare un po' la vostra curiosità, di certo presto troverete la recensione sul blog. Giusto per incuriosirvi di più, vi mostro anche una delle illustrazioni presenti che ho trovato online.
Voi lo avete già letto o avete in programma di farlo? Fatemi sapere! Buona giornata e alla prossima.
Ricordo quando era uscito l'anno scorso, ma la trama così "stranina" mi aveva lasciata un po' perplessa. Fammi sapere se ti piace! E' sempre bello comprare libri con illustrazioni bellissime da sfoggiare sullo scaffale..
RispondiEliminaE buon Mare di Libri!
Certo, ti tengo aggiornata :D dovrebbe arrivarmi oggi e poi appena finisco quello che ho in lettura mi ci butto ^.^
Eliminadeve essere molto bello proprio cartaceo, con le illustrazioni
RispondiEliminaSì, ieri mi è finalmente arrivato e confermo che è proprio una meraviglia *o*
Elimina"Tinder" è nella mia wl da mesi e spero di poterlo comprare a breve. Con passo riportato, poi, la mia voglia di leggerlo aumenta 😍
RispondiEliminaComunque è una bellissima idea per una rubrica!
Grazie, Sonia :3 a me è arrivato pochi giorni fa, non vedo l'ora di iniziarlo ^.^
Eliminacartaceo è stupendo, hai fatto bene a mollare l'ebook e a prenderlo. ♡
RispondiEliminale illustrazioni sono magnifiche e contibuiscono all'atmosfera creepy del libro, soprattutto perché l'artista usa solo nero/grigio, bianco e rosso. *--*
sono anche contenta che con questa rilettura lo sto apprezzando di più della prima volta.
Sì, l'edizione è semplicemente da sbavo v.v è innegabile!
EliminaIl libro invece, come già sai, devo ancora assimilarlo XD