Buongiorno lettori, come state? Dalle mie parti l'afa ha deciso di darci un po' di tregua (in realtà in città a Ravenna la settimana scorsa c'è stato una vera e propria tromba d'aria!) e io sono contenta di essere tornata a respirare un po'. Fosse così tutta l'estate, questa stagione potrebbe anche piacermi.
Oggi vi tengo compagnia con la recensione per un altro dei romanzi che ho letto per Mare di libri, ovvero: Sophie sui tetti di Parigi di Katherine Rundell (in caso vi possa interessare, QUI trovate anche la mia intervista all'autrice).
Sophie sui tetti di Parigi
Katherine Rundell
Purtroppo però, quando Sophie compie tredici anni e arriva sulla soglia dell'adolescenza, chi si occupa di prendere le decisioni ai piani alti, decreta che Charles non è in grado di farla diventare una signorina a modo, come richiesto dall'etichetta.
È proprio quando è in preda alla disperazione, al pensiero che di lì a poco i servizi sociali la porteranno via da tutto ciò che ha sempre considerato casa, che Sophie scopre una targhetta, cucita all'interno della custodia di violoncello dentro alla quale era stata trovata da bambina. Nella targhetta è indicato un indirizzo di Parigi. Charles, non avendo ormai più niente da perdere, decide così di accontentarla e di partire in gran segreto e in barba alla legge, per andare alla ricerca di sua madre.
Avevo sentito parlare in modo splendido di questo romanzo eppure, per quanto nobili fossero le mie intenzioni, Sophie sui tetti di Parigi, pur essendosi dimostrato carino e godibile, non è riuscito a convincermi al cento per cento. La Rundell, con la sua scrittura quasi fiabesca, molto calda e delicata, è riuscita indubbiamente a intrattenermi, ma non a conquistarmi.
Non voglio dire troppo perché rischierei di rovinare la lettura a chi ancora il libro deve leggerlo, però per quanto mi riguarda, è stato come se a un tratto, dalla metà in poi, il libro si sia un po' perso e ripiegato su sé stesso. È strano, lo so, ma ho avuto come l'impressione che la Rundell si sia trovata a voler raccontare due storie completamente diverse e che poi abbia finito col cercare di ridurre tutto a una soltanto.
In conclusione, Sophie sui tetti di Parigi si è rivelato un buon libro e non metto minimamente in dubbio che sia perfettamente in grado di conquistare il giovanissimo pubblico a cui è indirizzato e a cui non posso che caldamente consigliarlo. Personalmente l'ho apprezzato a metà, ma non vedo l'ora di poter leggere di nuovo Katherine perché sono sicura che abbia tantissimo da dare.
Oggi vi tengo compagnia con la recensione per un altro dei romanzi che ho letto per Mare di libri, ovvero: Sophie sui tetti di Parigi di Katherine Rundell (in caso vi possa interessare, QUI trovate anche la mia intervista all'autrice).
Katherine Rundell
Editore Rizzoli ● Pagine 283
Cartonato 14,50 € ● Brossura 11,00 € ● Ebook N/D
Cartonato 14,50 € ● Brossura 11,00 € ● Ebook N/D
Trama: La mattina del suo primo compleanno, una bambina galleggia nella custodia di un violoncello sulle acque della Manica. A raccoglierla è Charles, un eccentrico ma premuroso scapolo inglese, che decide di prendersi cura di lei. Una cura un po' speciale, perché Charles usa i libri come piatti e permette a Sophie di scrivere sui muri. Per questo, quando la ragazzina compie tredici anni, i servizi sociali minacciano di metterla in un istituto. Allora Charles e Sophie fuggono a Parigi in cerca della madre di lei, con un solo indizio in mano: la targhetta sulla custodia del violoncello che l'ha salvata dal naufragio. L'impresa non è affatto semplice, ma Sophie troverà sui tetti di Parigi un aiuto inaspettato.
Recensione
Charles decide di prendersi cura di Sophie dal primo momento in cui posa gli occhi su di lei, minuscola, che galleggia dentro alla custodia di un violoncello, dopo il naufragio della nave di cui lui stesso era passeggero. Nonostante secondo la signora dei servizi sociali Charles sia tutt'altro che adatto a crescere una bambina da solo, gli viene permesso di tenere Sophie e lui la accoglie e si occupa di lei come se fosse sempre stata sua, contribuendo a renderla una brava bambina, intelligente e vivace.Purtroppo però, quando Sophie compie tredici anni e arriva sulla soglia dell'adolescenza, chi si occupa di prendere le decisioni ai piani alti, decreta che Charles non è in grado di farla diventare una signorina a modo, come richiesto dall'etichetta.
È proprio quando è in preda alla disperazione, al pensiero che di lì a poco i servizi sociali la porteranno via da tutto ciò che ha sempre considerato casa, che Sophie scopre una targhetta, cucita all'interno della custodia di violoncello dentro alla quale era stata trovata da bambina. Nella targhetta è indicato un indirizzo di Parigi. Charles, non avendo ormai più niente da perdere, decide così di accontentarla e di partire in gran segreto e in barba alla legge, per andare alla ricerca di sua madre.
Avevo sentito parlare in modo splendido di questo romanzo eppure, per quanto nobili fossero le mie intenzioni, Sophie sui tetti di Parigi, pur essendosi dimostrato carino e godibile, non è riuscito a convincermi al cento per cento. La Rundell, con la sua scrittura quasi fiabesca, molto calda e delicata, è riuscita indubbiamente a intrattenermi, ma non a conquistarmi.
Non voglio dire troppo perché rischierei di rovinare la lettura a chi ancora il libro deve leggerlo, però per quanto mi riguarda, è stato come se a un tratto, dalla metà in poi, il libro si sia un po' perso e ripiegato su sé stesso. È strano, lo so, ma ho avuto come l'impressione che la Rundell si sia trovata a voler raccontare due storie completamente diverse e che poi abbia finito col cercare di ridurre tutto a una soltanto.
In conclusione, Sophie sui tetti di Parigi si è rivelato un buon libro e non metto minimamente in dubbio che sia perfettamente in grado di conquistare il giovanissimo pubblico a cui è indirizzato e a cui non posso che caldamente consigliarlo. Personalmente l'ho apprezzato a metà, ma non vedo l'ora di poter leggere di nuovo Katherine perché sono sicura che abbia tantissimo da dare.
I romanzi di Katherine Rundell
- Inedito (The girl savage, 2011)
- Sophie sui tetti di Parigi, 2015 (Rooftoppers, 2013)
- La ragazza dei lupi, 2016 (The wolf wilder, 2015)
Ho letto La Ragazza dei Lupi e secondo me il "problema" è questo: nonostante la Rundell piaccia a grandi e piccini, lei scrive - a tutti gli effetti - romanzi per bambini. Questa linea di demarcazione che li separa dai libri per adolescente si sente e può portare a un convogliamento meno forte.
RispondiEliminaCredo tu abbia proprio centrato il punto, sai? Questo senz'altro è proprio a tutti gli effetti un libro per bambini!
EliminaChissà che prima o poi non decida di scrivere anche qualcosa per un pubblico un po' più adulto :)
Ciao! Non sono solita leggere libri per middle-grade ma credo che gli darò un' opportunità! Sembra una storia molto dolce!
RispondiEliminaSì, è indubbiamente dolcissima *o* e molto sognante!
EliminaIo di rado trovo dei middle-grade che mi soddisfano... questo c'è riuscito a metà :)