martedì 21 maggio 2019

Recensione "Le sette morti di Evelyn Hardcastle" Stuart Turton

Buongiorno lettori, come state? È passato circa un mese da quando ho annunciato che avrei ripreso a pubblicare di tanto in tanto (trovate il post QUI se ve lo siete persi) ma sto trovando il tempo di dedicarmici soltanto adesso! È un periodo che ho parecchie cose in ballo e dunque purtroppo il blog finisce in fondo alla lista delle priorità.
Oggi però vi parlo finalmente di Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton, romanzo approdato da poco sugli scaffali italiani per Neri Pozza, di cui si è tanto chiacchierato.



Le sette morti di Evelyn Hardcastle
Stuart Turton
Editore Neri Pozza ● Pagine 526
Cartonato N/D ● Brossura € 18,00 ● Ebook € 9,99
Trama: Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House...


Recensione
Un uomo si sveglia una mattina senza aver memoria di nulla. Come si chiama? Dove si trova? Cosa sta facendo in mezzo al bosco? Perché qualcuno lo ha aggredito? Di chi sono le urla che ha appena sentito? È davvero appena morto qualcuno senza che lui potesse intervenire?

Le sette morti di Evelyn Hardcastle è un romanzo che si apre con una miriade di domande, facendo brancolare il lettore nel buio fin dalle prime pagine. Un buio fitto e denso, destinato a permanere fin troppo a lungo. L'unica certezza che è dato conoscere è che il misterioso protagonista è rimasto intrappolato in un loop temporale. Si trova nella tenuta degli Hardcastle, Blackheath House, costretto a rivivere lo stesso giorno attraverso gli occhi e le coscienze di diversi individui. Qual è il suo scopo? Scoprire chi è il colpevole dell'assassinio della giovane Evelyn Hardcastle. Quello è l'unico modo che ha per riuscire a liberare se stesso e una donna che, proprio come lui, è rimasta intrappolata nello stesso gioco perverso, e a cui lui sembra tenere molto seppur non ricordi il motivo.

Sembra tutto molto intrigante, non è vero? Un libro da divorare e sviscerare in ogni sua virgola, si direbbe. Per quanto mi riguarda però, le cose non sono andate esattamente così.
Purtroppo non sono riuscita ad appassionarmi al mistero quanto avrei voluto. La noia ha avuto presto il sopravvento e ho finito per trascinarmi questo romanzo appresso per quasi un mese. Personalmente penso che l'autore abbia seminato troppe poche briciole, rendendo pressoché impossibile al lettore fare delle ipotesi di senso compiuto riguardo alla situazione e alla vera natura del mistero.

Perché il protagonista è intrappolato proprio in questo luogo e in questo preciso momento nel tempo? Chi è che detta le regole del gioco? E soprattutto, perché è così importante risolvere quest'omicidio? Sono tutte domande per cui si trovano risposte soltanto dopo cinquecento lunghissime, interminabili, pagine. Non ha aiutato inoltre, che la risoluzione del giallo si sia rivelata molto classica e per niente memorabile.

Per quanto mi riguarda credo che, per quanto l'idea alla base del romanzo potesse sembrare a dir poco geniale, non sia stata sfruttata al meglio. Per rendere il libro più efficace e più avvincente, penso che ci sarebbero volute almeno centocinquanta pagine in meno e anche un approccio un po' più fresco e sicuramente meno pesante.

Per tutta la durata della lettura ho avuto infatti l'impressione che l'autore abbia cercato di utilizzare un linguaggio forzatamente anticato, che poco gli apparteneva, quasi a voler emulare lo stile dei giallisti più classici.

C'è poco altro da aggiungere, se non che per me è stato più un no che un sì e lo reputo un vero peccato. Sono certa che gli appassionati di gialli classici troveranno tra queste pagine pane per i loro denti, non mi sento però di consigliare la lettura a tutti a prescindere perché il risultato potrebbe non rivelarsi dei migliori, proprio come nel mio caso.

7 commenti:

  1. Accidenti, avevo sentito pareri positivi ma adesso questa tua recensione più no che sì mi fa titubare... mi sa che aspetto ancora un po' a leggerlo.

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    1. Prova a leggere i primi capitoli online! Da lì più o meno si capisce l'andazzo ;)

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  2. Lo sto leggendo proprio in questi giorni e sono d'accordo sulla lunghezza che è un filo eccessiva (e ho da poco superato la metà...). Vedremo!

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    1. Da "è un filino eccessiva" a "oh dio bastaaa" il confine è sottilissimo!

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    2. Appena finito: il finale una delusione... Peccato!

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  3. Anche io ho letto un mucchio di recensioni positive. Ce l'ho sul Kobo, e presto lo leggerò per farmi anche io un'idea ☺️

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    1. Spero possa piacerti! Alla fine la maggioranza l'ha adorato :)

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