Buon pomeriggio lettori! Scusate se in questi giorni latito un po', ma ormai avete capito il perché. Oggi voglio proporvi la mia recensione per Marina di Carlos Ruiz Zafòn.
Premetto che questo è il primo libro di Zafòn che leggo per intero. Ovvero? Parecchi anni fa, avevo iniziato L'ombra del vento - era la copia di mio fratello - e mi stava anche piacendo parecchio, ma ho interrotto la lettura. Perché? Boh, non me lo ricordo! Ho deciso allora di avventurarmi tra le pagine di un altro romanzo di questo autore, purtroppo però in questo caso sono rimasta delusa.
Marina
di Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori
Prezzo: 13,00 €
Pagine: 310
Trama: Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.
Óscar resta folgorato da Marina fin da subito e inizia a passare tutto il suo tempo libero con lei. Durante una bizzarra passeggiata in cui Marina lo porta a visitare un vecchio cimitero, i due intravedono una dama dal volto coperto davanti a una tomba senza nome e decidono di seguirla. Da quell'istante inizieranno varie peripezie che coinvolgeranno i ragazzi in una storia vecchia e segreta che parla di uomini e macabre meccaniche.
Vista così la trama sembra fantastica, avvincente e tutto no? No. Avevo aspettative altissime, ma purtroppo, nonostante abbia davvero adorato molto il modo di scrivere di Zafòn, questo libro non sono proprio riuscita a farmelo piacere.
Perché? Essenzialmente perché non riuscivo ad appassionarmi all'intreccio alla base. Non mi importava nulla del fantomatico mistero da risolvere. Come mai, vi chiederete? Beh vi faccio una domanda: cosa mai doveva fregarne a me, lettrice, della storia misteriosa e pericolosa di alcuni tizi a caso, sbucati dal nulla, assolutamente estranei e in nessun modo collegati ai protagonisti? Niente, non me ne è fregato niente dal principio alla fine. Pagine e pagine e capitoli in cui si parlava di questo o quell'altro tizio, che aveva fatto questa e quell'altra cosa. Beh, mi dispiace, ma lo ribadisco: non me ne è importato proprio nulla.
Per non parlare poi, della caratterizzazione del protagonista principale che ho trovato molto scarsa, per non dire inesistente. La storia, narrata in prima persona, inizia con Óscar che trova la villa di Marina e da lì va avanti. Ma chi è Oscar? Cosa fa quando non è con lei? Chi sono i suoi genitori? Ha una vita al di fuori del collegio, ma anche nel collegio stesso? Boh. Non si sa. Durante la narrazione non ci viene chiarito nulla. Óscar sembra esistere e vivere solo quando è con Marina, al di fuori di ciò, è un estraneo per il lettore. O almeno, questa è stata la mia impressione.
Oltre al famoso intreccio a cui non sono riuscita minimamente ad appassionarmi comunque, ho trovato poi parecchio banale e insignificante anche il finale del libro. Insomma, non fosse stato per la scrittura di Zafòn, il mio voto sarebbe stato ancora più basso. E ora come ora mi chiedo perché. Perchè così tante persone hanno adorato questo libro e invece a me non ha detto nulla? Cosa non ha funzionato?
Comunque non ho intenzione di arrendermi con Zafòn, leggerò di sicuro L'ombra del vento sperando di trovarci tutto quello che non ho trovato in quest'altro romanzo.
Premetto che questo è il primo libro di Zafòn che leggo per intero. Ovvero? Parecchi anni fa, avevo iniziato L'ombra del vento - era la copia di mio fratello - e mi stava anche piacendo parecchio, ma ho interrotto la lettura. Perché? Boh, non me lo ricordo! Ho deciso allora di avventurarmi tra le pagine di un altro romanzo di questo autore, purtroppo però in questo caso sono rimasta delusa.
di Carlos Ruiz Zafòn
Prezzo: 13,00 €
Pagine: 310
Trama: Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.
Recensione
Óscar è un ragazzino che vive nella vecchia Barcellona degli anni settanta. Passa le sue giornate nel collegio in cui è stato relegato dai genitori e si annoia parecchio. Un giorno, mentre girovaga per le strade e i vicoli della città, si imbatte in una vecchia villa che lo affascina terribilmente. Senza starci a pensare più di tanto, Óscar decide di entrarci, credendo inizialmente che la villa sia abbandonata. Lì si incontra e scontra con German, il vecchio proprietario che non gode di ottima salute, e con sua figlia, Marina, una ragazza poco più grande di lui.Óscar resta folgorato da Marina fin da subito e inizia a passare tutto il suo tempo libero con lei. Durante una bizzarra passeggiata in cui Marina lo porta a visitare un vecchio cimitero, i due intravedono una dama dal volto coperto davanti a una tomba senza nome e decidono di seguirla. Da quell'istante inizieranno varie peripezie che coinvolgeranno i ragazzi in una storia vecchia e segreta che parla di uomini e macabre meccaniche.
Vista così la trama sembra fantastica, avvincente e tutto no? No. Avevo aspettative altissime, ma purtroppo, nonostante abbia davvero adorato molto il modo di scrivere di Zafòn, questo libro non sono proprio riuscita a farmelo piacere.
Perché? Essenzialmente perché non riuscivo ad appassionarmi all'intreccio alla base. Non mi importava nulla del fantomatico mistero da risolvere. Come mai, vi chiederete? Beh vi faccio una domanda: cosa mai doveva fregarne a me, lettrice, della storia misteriosa e pericolosa di alcuni tizi a caso, sbucati dal nulla, assolutamente estranei e in nessun modo collegati ai protagonisti? Niente, non me ne è fregato niente dal principio alla fine. Pagine e pagine e capitoli in cui si parlava di questo o quell'altro tizio, che aveva fatto questa e quell'altra cosa. Beh, mi dispiace, ma lo ribadisco: non me ne è importato proprio nulla.
Per non parlare poi, della caratterizzazione del protagonista principale che ho trovato molto scarsa, per non dire inesistente. La storia, narrata in prima persona, inizia con Óscar che trova la villa di Marina e da lì va avanti. Ma chi è Oscar? Cosa fa quando non è con lei? Chi sono i suoi genitori? Ha una vita al di fuori del collegio, ma anche nel collegio stesso? Boh. Non si sa. Durante la narrazione non ci viene chiarito nulla. Óscar sembra esistere e vivere solo quando è con Marina, al di fuori di ciò, è un estraneo per il lettore. O almeno, questa è stata la mia impressione.
Oltre al famoso intreccio a cui non sono riuscita minimamente ad appassionarmi comunque, ho trovato poi parecchio banale e insignificante anche il finale del libro. Insomma, non fosse stato per la scrittura di Zafòn, il mio voto sarebbe stato ancora più basso. E ora come ora mi chiedo perché. Perchè così tante persone hanno adorato questo libro e invece a me non ha detto nulla? Cosa non ha funzionato?
Comunque non ho intenzione di arrendermi con Zafòn, leggerò di sicuro L'ombra del vento sperando di trovarci tutto quello che non ho trovato in quest'altro romanzo.
Denise, mi dispiace così tanto che non ti sia piaciuto! Marina è il mio preferito di Zafòn, ogni volta mi vengono i brividi quando lo leggo!
RispondiEliminaComunque questo è nato come una storia per ragazzi mentre L'ombra del vento è completamente diverso, spero davvero che quello riesca a conquistarti! :)
Non sapevo fosse nato come una storia per ragazzi... comunque non so perché non mi sia piaciuto :/ mi aspettavo altro ecco...
EliminaCome Frannie, io l'ho adorato. Considera che è una storia nata per una collana per bambini/ragazzi. Pensiamo alle porcate immani che, spesso, pubblicano le nostre CE e consoliamoci :D L'ombra del vento è indubbiamente un'altra cosa, ma anche questo Zafon qui mi affascina profondamente.
RispondiEliminaNon ne sapevo niente fosse una storia ideata per quel tipo di pubblico! A dire il vero mi sorprende... per certi versi i contenuti sono abbastanza "adulti" secondo me!
EliminaComunque il suo modo di scrivere ha affascinato anche me... mi piace un sacco... è stata la storia a non convincermi :s
Uuh 0.0 non l'ho ancora letto ma pensavo fosse molto meglio :P staremo a vedere XD
RispondiEliminaBeh c'è chi l'ha adorato sai? Mi sa che è uno di quei romanzi che o si odia o si ama :P
EliminaIo ho fatto al contrario,,,ho letto come primo libro di questo autore L'ombra del vento e mi era piaciuto davvero tanto...quindi ho deciso di leggere Marina e .....non mi è piaciuto per niente,più volte sono stata tentata di interrompere la lettura e ho faticato molto ad arrivare alla fine, concordo praticamente su tutto quello che hai scritto ,insomma dal mio punto di vista...terribile!!
RispondiEliminaEcco, allora non sono l'unica ad avere avuto una reazione simile alla lettura! Mi consola XD
EliminaCome ha detto Frannie, anche a me dispiace tantissimo che non ti sia piaciuto! E come Elynor anch'io ho letto prima L'ombra del vento che Marina. Entrambi mi sono piaciuti un casino, ed ogni volta che li rileggo mi vengono i brividi, nonostante il secondo sia per ragazzi.
RispondiEliminaDispiace anche a me che non mi sia piaciuto :( spero che L'ombra del vento invece sappia conquistarmi! Confido in quello...
EliminaChe peccato, Deni!! Io ho adorato Marina, di poco inferiore solo a L'ombra del vento, il mio libro preferito da tanto tempo, ormai *w* Per entrambi mi è scesa la lacrimuccia, non mi era mai successo per un romanzo, figuriamoci per due omg (Per "Io prima di te" della Moyes e per Clockwork Princess ho versato fiumi di lacrime, ad essere sinceri xD)
RispondiEliminaGià un vero peccato! Io non sono riuscita proprio a emozionarmi nel finale... proprio l'indifferenza in me regnava sovrana °^°
EliminaZafòn rientra tra i miei scrittori preferiti. Ho letto "L'ombra del vento" e "Marina" entrambi bellissimi. Comunque non ti arrendere:)
RispondiEliminaNo, non mi arrendo! Sono ancora legata al bel ricordo di quanto mi stesse piacendo L'ombra del vento anni fa prima di interromperlo non so per quale motivo *^*
EliminaMi dispiace non ti sia piaciuto, e devo essere sincera, anche io ne ho sentito parlare ma non mi ha mai incuriosita questo libro, infatti credo non lo leggerò per nulla :/
RispondiEliminaAnche io devo dire che l'ho snobbato parecchio tempo... e alla fine il mio istinto da lettrice aveva ragione...
EliminaComunque dai, se l'autore ti piace magari dagli una possibilità :)
Marina mi manca, ma io adoro Zafon, è un incantatore di serpenti, non uno scrittore!
RispondiEliminaConcordo, Zafòn è proprio bravo, su questo non ci sono dubbi! Comunque a questo punto aspetto di sapere cosa ne penserai tu :P
EliminaMi spiace non ti sia piaciuto! Io ero rimasta molto intrigata dal mistero e soprattutto dalle derive più "sprannaturali". È vero, Oscar non è un protagonista particolarmente tridimensionale, ma l'ho trovato adatto al tipo di svolgimento e, in tutta onestà, è stato un ottimo tramite attraverso cui conoscere gli altri strani personaggi della storia.
RispondiEliminaDetto questo, era impossibile che fossimo sempre d'accordo, no? ;)
Eh beh sì, può capira anche di essere in disaccordo ogni tanto, ci sta :P
EliminaComunque sai cosa? A me proprio la storia degli altri personaggi non mi ha preso... mi è sembrato fossero sbucati fuori dal niente... e non riuscivo proprio ad affezionarmi o interessarmi a loro e a quanto gli fosse successo, non so perché :/
Forse se ci fosse stato un minimo di collegamento tra loro e i ragazzi l'avrei pensata diversamente... non so XD
Anche per me è stato una grande delusione...
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