Buongiorno lettori e, direi anche, buongiorno serie-tv addicted! Come vi avevo accennato nel post di riapertura del blog, la mia intenzione è quella di iniziare, di tanto in tanto, ad aprire il blog anche ad altri argomenti, al di fuori dei libri. Dunque oggi sono qui per parlarvi di Tredici - Th1rteen r3asons why - la nuova serie Netflix tratta dall'omonimo romanzo di Jay Asher.
Vi farà ridere sapere che il romanzo, che dunque conoscevo già da prima di sentire della serie, è stato sui miei scaffali per diversi anni, fino a qualche mese fa, prima che lo mettessi nella pila di libri verso cui avevo perso interesse e che dunque non avevo più intenzione di leggere. Sapete, mi capita spesso di fare pulizia sui miei scaffali. Succede, di tanto in tanto, che mi fermi a osservare alcuni libri che ho lì da leggere da una vita e che pensi non lo leggerò mai, meglio darlo via, meglio fare spazio. E con il romanzo di Jay Asher è successo proprio questo.
Ancora non sapevo che Netflix avrebbe rilasciato una serie tv ispirata e che io, spinta dalla curiosità, avrei iniziato a guardarla non appena fosse stata messa in onda. Né tantomeno sapevo che, nel giro di qualche giorno, avrei guardato tutti e tredici gli episodi.
Clay non sa a cosa sta andando incontro quando mette nel vecchio stereo del padre la cassetta numero uno. Si ritrova all'improvviso ad ascoltare la voce di Hannah, che spiega che, proprio lì su quei nastri, ha deciso di incidere la propria voce e di raccontare le tredici ragioni che l'hanno spinta a compiere il suo gesto. Ogni cassetta è dedicata a una persona e a un avvenimento particolare. Chiunque riceva il pacchetto, è il protagonista di una di quelle cassette e dunque, a suo modo, colpevole. Le regole sono soltanto due: ascoltare e poi passare il pacco alla persona successiva. Se qualcuno sgarra, le cassette, di cui è stata fatta una copia, verranno rese pubbliche.
Clay non crede alle sue orecchie. Lui è sempre stato innamorato di Hannah. Lui le voleva bene e aveva cercato in ogni modo di esserle amico, dunque perché è finito su una di quelle cassette?
E così inizia l'avvenutra. E una puntata tira l'altra perché tu vuoi sapere cosa è davvero accaduto. E anche se sono le undici e ti devi svegliare prima delle sette, e guardando un altro episodio finirai per andare a letto a mezzanotte passata, non puoi resistere e delle ore di sonno chi se ne importa. Perché Hannah non può essersi uccisa soltanto perché a scuola girava voce che era una facile e i ragazzi facevano gli scemi con lei. Hannah non può essersi uccisa soltanto perché la sua migliore amica ha preso un'altra strada allontanandosi da lei. Tu lo sai che deve esserci di più e vuoi vedere e soprattutto, vuoi proprio capire che diamine ci fa Clay nelle cassette. Perché più episodi guardi, più cassette ascolti, più ti rendi conto che Clay non farebbe mai del male a una mosca, e che, nel gruppetto dei responsabili, è forse l'unico a farsi degli scrupoli, a non essere capace di starsene con le mani in mano.
Attraverso la voce di Hannah, Tredici dà spazio a una storia ricca, particolareggiata, profonda e toccante e tratta degli argomenti di cui si dovrebbe senz'altro parlare di più. Il bullismo, la violenza fisica e mentale, la solitudine, l'indifferenza, il suicidio.
Sono sicura che molti di voi si staranno facendo diverse domande. La serie è triste? Ebbene, sì, ma è molto più di questo e, nonostante la tristezza, è anche capace di far sorridere. La serie è pesante? Sì, lo è. Diciamo che le puntate sono un crescendo di tensione. La successiva è un po' più pesante della precedente, ma soltanto verso la fine l'angoscia cresce e si tocca l'apice, tant'è che le ultime puntate, sono precedute da avvisi che raccomandano la visione a un pubblico adulto e la sconsigliano a un pubblico troppo sensibile.
Io vi assicuro però che ne vale la pena. E dopo aver visto la serie, ho pensato che, nonostante sia nuda, cruda e crudele, senza mai essere scontata o gratuitamente cattiva, tutti dovrebbero guardarla, in particolare proprio gli adolescenti. Ogni persona, a un certo punto della sua vita, dovrebbe avere una sorta di promemoria su cosa è giusto e sbagliato, su come ogni suo piccolo gesto o azione possano andare a influire sulla vita degli altri.
Tredici assolve indubbiamente il suo scopo. Spezza il cuore, fa versare lacrime amare, ma fa riflettere un sacco e mi piace pensare che, in qualche modo, riesca anche a rendere il suo pubblico più consapevole. Fa riflettere sui temi che tratta in tanti modi svariati e differenti. Nella serie, tutti reagiscono alla morte di Hannah e alla loro 'colpevolezza' in maniera differente. C'è chi resta impassibile, chi pensa soltanto a se stesso, c'è chi si discolpa e chi non riesce a convivere invece con la propria responsabilità. E c'è anche chi, sembra capire, eppure ripete gli stessi errori, ancora e ancora.
Mi sembra giusto dedicare un piccolo spazio anche ai "tecnicismi", perché a livello di narrazione e montaggio, personalmente ho trovato che sia stato fatto un lavoro assolutamente impeccabile. E il cast? Il cast è stato sensazionale e ogni singolo membro si è dimostrato perfettamente all'altezza di ciò che richiedeva il suo ruolo e della storia in generale. Katherine Langford, con quei suoi occhi azzurri in grado di contenere l'interno universo, è stata talmente brava nei panni di Hannah, che faccio persino fatica a figurarmela come un'attrice e come una persona comune, perché si è calata così tanto nella parte che, è buffo e irrazionale lo so, ma per me è "solo Hannah". E anche Dylan Minnette è stato un Clay praticamente perfetto.
Dato che ci tengo comunque a dire la mia a visione conclusa, e dunque a dare un piccolo parere sui personaggi e sul finale, metterò sotto spoiler il mio pensiero, che vi consiglio di leggere soltanto se anche voi avete terminato di vedere le puntate.
Ragazzi, che altro vi posso dire? Mai come in questo caso, il termine imperdibile è più azzeccato e appropriato. Anche se vi fa male soltanto pensarci, anche se pensate che la serie non faccia al caso vostro, dategli una possibilità. E soprattutto, se pensate di non poterla guardare perché in qualche modo per voi il suicidio è un gesto egoistico e incontemplabile - e credetemi, nessuno in questo caso vi potrebbe capire più della sottoscritta - guardatela perché potrebbe aiutarvi a vedere la cosa da una prospettiva diversa, perché per quanto sia un atto che non conosce giustificazioni, a volte chi arriva tanto, lo fa perché proprio non vede nemmeno più uno spiraglio di luce e poter in qualche modo anche soltanto avvicinarsi ai pensieri di chi prende una decisione simile, secondo me aiuta davvero molto a conviverci.
Devo dire altro, o sono stata capace di convincervi? Mi piacerebbe molto dilungarmi oltre e sono sicura che se solo volessi potrei continuare a parlarne per ore. Se guardate la serie e avete voglia di fare una chiacchierata a riguardo, contattatemi pure in privato, mi farebbe tanto piacere. E se come me l'avete già guardata... fatevi sotto!
Dal canto mio, l'altra sera ho iniziato a leggere il romanzo di Jay Asher perché sono curiosa di conoscere la storia anche nella sua versione su carta. So che sono state apportate alcune piccole modifiche, ma che l'autore ha rassicurato i fan dicendo che non era importante focalizzarcisi, perché il messaggio era rimasto il medesimo. Presto dunque, vi lascerò anche la mia opinione sul libro. Nella speranza di essere stata in grado di intrattenervi e farvi interessare, vi mando un abbraccio e vi do appuntamento alla prossima!
Vi farà ridere sapere che il romanzo, che dunque conoscevo già da prima di sentire della serie, è stato sui miei scaffali per diversi anni, fino a qualche mese fa, prima che lo mettessi nella pila di libri verso cui avevo perso interesse e che dunque non avevo più intenzione di leggere. Sapete, mi capita spesso di fare pulizia sui miei scaffali. Succede, di tanto in tanto, che mi fermi a osservare alcuni libri che ho lì da leggere da una vita e che pensi non lo leggerò mai, meglio darlo via, meglio fare spazio. E con il romanzo di Jay Asher è successo proprio questo.
Ancora non sapevo che Netflix avrebbe rilasciato una serie tv ispirata e che io, spinta dalla curiosità, avrei iniziato a guardarla non appena fosse stata messa in onda. Né tantomeno sapevo che, nel giro di qualche giorno, avrei guardato tutti e tredici gli episodi.
Tredici▸13 reasons why
Distribuito da: Neflix
Genere: Drammatico, mistery, thriller
Episodi: 13
Ideatore: Brian Yorkey
Soggetto: Jay Asher
Cast: Katherine Langford (Hannah Baker), Dylan Minnette (Clay Jensen), Christian Navarro (Tony), Alisha Boe (Jessica Davis), Brandon Flynn (Justin Foley), Ajiona Alexus (Sheri), Justin Prentice (Bryce Walker), Miles Heizer (Alex Standall), Ross Butler (Zach Dempsey), Devin Druid (Tyler Down), Amy Hargreaves (Lainie Jensen), Kate Walsh (Olivia Baker), Tommy Dorfman (Ryan), Michele Selene Ang (Courtney Crimsen)
Produttori esecutivi: Steve Golin, Selena Gomez, Kristel Laiblin, Tom McCarthy, Diana Son, Michael Sugar, Mandy Teefey, Joy Gorman Wettels, Brian Yorkley
Genere: Drammatico, mistery, thriller
Episodi: 13
Ideatore: Brian Yorkey
Soggetto: Jay Asher
Cast: Katherine Langford (Hannah Baker), Dylan Minnette (Clay Jensen), Christian Navarro (Tony), Alisha Boe (Jessica Davis), Brandon Flynn (Justin Foley), Ajiona Alexus (Sheri), Justin Prentice (Bryce Walker), Miles Heizer (Alex Standall), Ross Butler (Zach Dempsey), Devin Druid (Tyler Down), Amy Hargreaves (Lainie Jensen), Kate Walsh (Olivia Baker), Tommy Dorfman (Ryan), Michele Selene Ang (Courtney Crimsen)
Produttori esecutivi: Steve Golin, Selena Gomez, Kristel Laiblin, Tom McCarthy, Diana Son, Michael Sugar, Mandy Teefey, Joy Gorman Wettels, Brian Yorkley
Tredici racconta la storia di Hannah Baker, un'adolescente che ha preso la triste e dura decisione di togliersi la vita. Qualche tempo dopo l'accaduto, Clay, il protagonista vero e proprio, riceve una scatola senza mittente che contiene delle audiocassette con dei numeretti blu dipinti sopra.
Clay non sa a cosa sta andando incontro quando mette nel vecchio stereo del padre la cassetta numero uno. Si ritrova all'improvviso ad ascoltare la voce di Hannah, che spiega che, proprio lì su quei nastri, ha deciso di incidere la propria voce e di raccontare le tredici ragioni che l'hanno spinta a compiere il suo gesto. Ogni cassetta è dedicata a una persona e a un avvenimento particolare. Chiunque riceva il pacchetto, è il protagonista di una di quelle cassette e dunque, a suo modo, colpevole. Le regole sono soltanto due: ascoltare e poi passare il pacco alla persona successiva. Se qualcuno sgarra, le cassette, di cui è stata fatta una copia, verranno rese pubbliche.
Clay non crede alle sue orecchie. Lui è sempre stato innamorato di Hannah. Lui le voleva bene e aveva cercato in ogni modo di esserle amico, dunque perché è finito su una di quelle cassette?
E così inizia l'avvenutra. E una puntata tira l'altra perché tu vuoi sapere cosa è davvero accaduto. E anche se sono le undici e ti devi svegliare prima delle sette, e guardando un altro episodio finirai per andare a letto a mezzanotte passata, non puoi resistere e delle ore di sonno chi se ne importa. Perché Hannah non può essersi uccisa soltanto perché a scuola girava voce che era una facile e i ragazzi facevano gli scemi con lei. Hannah non può essersi uccisa soltanto perché la sua migliore amica ha preso un'altra strada allontanandosi da lei. Tu lo sai che deve esserci di più e vuoi vedere e soprattutto, vuoi proprio capire che diamine ci fa Clay nelle cassette. Perché più episodi guardi, più cassette ascolti, più ti rendi conto che Clay non farebbe mai del male a una mosca, e che, nel gruppetto dei responsabili, è forse l'unico a farsi degli scrupoli, a non essere capace di starsene con le mani in mano.
Attraverso la voce di Hannah, Tredici dà spazio a una storia ricca, particolareggiata, profonda e toccante e tratta degli argomenti di cui si dovrebbe senz'altro parlare di più. Il bullismo, la violenza fisica e mentale, la solitudine, l'indifferenza, il suicidio.
Sono sicura che molti di voi si staranno facendo diverse domande. La serie è triste? Ebbene, sì, ma è molto più di questo e, nonostante la tristezza, è anche capace di far sorridere. La serie è pesante? Sì, lo è. Diciamo che le puntate sono un crescendo di tensione. La successiva è un po' più pesante della precedente, ma soltanto verso la fine l'angoscia cresce e si tocca l'apice, tant'è che le ultime puntate, sono precedute da avvisi che raccomandano la visione a un pubblico adulto e la sconsigliano a un pubblico troppo sensibile.
Io vi assicuro però che ne vale la pena. E dopo aver visto la serie, ho pensato che, nonostante sia nuda, cruda e crudele, senza mai essere scontata o gratuitamente cattiva, tutti dovrebbero guardarla, in particolare proprio gli adolescenti. Ogni persona, a un certo punto della sua vita, dovrebbe avere una sorta di promemoria su cosa è giusto e sbagliato, su come ogni suo piccolo gesto o azione possano andare a influire sulla vita degli altri.
Tredici assolve indubbiamente il suo scopo. Spezza il cuore, fa versare lacrime amare, ma fa riflettere un sacco e mi piace pensare che, in qualche modo, riesca anche a rendere il suo pubblico più consapevole. Fa riflettere sui temi che tratta in tanti modi svariati e differenti. Nella serie, tutti reagiscono alla morte di Hannah e alla loro 'colpevolezza' in maniera differente. C'è chi resta impassibile, chi pensa soltanto a se stesso, c'è chi si discolpa e chi non riesce a convivere invece con la propria responsabilità. E c'è anche chi, sembra capire, eppure ripete gli stessi errori, ancora e ancora.
Mi sembra giusto dedicare un piccolo spazio anche ai "tecnicismi", perché a livello di narrazione e montaggio, personalmente ho trovato che sia stato fatto un lavoro assolutamente impeccabile. E il cast? Il cast è stato sensazionale e ogni singolo membro si è dimostrato perfettamente all'altezza di ciò che richiedeva il suo ruolo e della storia in generale. Katherine Langford, con quei suoi occhi azzurri in grado di contenere l'interno universo, è stata talmente brava nei panni di Hannah, che faccio persino fatica a figurarmela come un'attrice e come una persona comune, perché si è calata così tanto nella parte che, è buffo e irrazionale lo so, ma per me è "solo Hannah". E anche Dylan Minnette è stato un Clay praticamente perfetto.
Dato che ci tengo comunque a dire la mia a visione conclusa, e dunque a dare un piccolo parere sui personaggi e sul finale, metterò sotto spoiler il mio pensiero, che vi consiglio di leggere soltanto se anche voi avete terminato di vedere le puntate.
Secondo me il finale è stato perfetto. È vero, non si sa se la famiglia di Hannah vincerà o meno la causa contro la scuola, ma ha davvero importanza? Le cassette sono finalmente arrivate nelle mani dei suoi genitori che, possiamo dedurre, le renderanno di dominio pubblico e le utilizzeranno per vincere e avere giustizia.
Inoltre, proprio alle ultime battute, si vede come comunque durante le interviste, che tutti i ragazzi, chi più e chi meno, si mostrano pentiti per le loro azioni, arrivando ad ammettere che sì, forse hanno fatto star male Hannah in più di un'occasione. E non so a voi che effetto ha fatto la cosa, ma a me ha dato una sensazione di completezza, come se il cerchio si fosse finalmente chiuso perché ognuno, anche se c'è voluto più tempo del necessario, riesce ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Jessica infine prende coraggio e parla col padre dello stupro. Questo ci fa presumere che, la sua confessione, unita al contenuto delle cassette, farà finire Bryce in galera dove merita di stare (e di marcire!).
Il gesto di Alex invece mi ha messo tanta tristezza, ma c'erano tutti i presagi per pensare che una cosa del genere sarebbe accaduta. Nonostante lui avesse contribuito in parte davvero minima e trascurabile nella storia di Hannah, era uno dei pochi che non riusciva a convivere con quel peso fin dal principio, per quanto il suo 'macigno' fosse molto più lieve rispetto a quello degli altri.
Un personaggio su cui invece ho cambiato idea qualcosa come un milione di volte? Justin. Alla fine, quando è venuta fuori tutta la verità, mi ha fatto davvero una pena immensa.
Vogliamo parlare invece di Tyler? Ecco, il comportamento che tutti hanno avuto e continuavano ad avere verso di lui nonostante tutto, mi ha fatta arrabiare. Ma penso che il suo personaggio sia stato messo lì di proposito, per far vedere che, anche chi sembrava aver capito di aver sbagliato con Hannah, era capace di commettere gli stessi errori con qualcun'altro. Persino Alex e lo stesso Clay lo trattano come un rifiuto umano e senza un vero motivo. E la cosa, a vedersi, fa indubbiamente male. Infatti alla fine ci viene mostrata la non proprio modesta collezione di armi che Tyler tiene nascosta e le sue parole, quel "nessuno potrà più ignorarmi" fanno riflettere molto. Questo penso che sia l'unico buono spunto su cui potrebbe basarsi una possibile seconda stagione. E se Tyler, all'improvviso, decidesse che si è stancato? Se aprisse il fuoco sui suoi compagni, prendendosi finalmente la sua vendetta? Cosa accadrebbe alla Liberty High?
Parlando di Clay, io personalmente ho adorato il suo personaggio in tutto e per tutto. Ho compreso il suo carattere, il suo modo di fare e mi sono molto rivista e identificata in lui. Ho letto in giro opinioni di chi lo considera un debole, una persona senza carattere, eccetera eccetera e mi sono chiesta se io e questa gente avessimo guardato la stessa serie. Clay, fin dalla prima cassetta, è stato l'unico a farsi degli scrupoli. È stato l'unico che ha cercato di far qualcosa e di parlare con gli altri per farli reagire. Si è vendicato a modo suo di Tyler, ha portato Courtney sulla tomba di Hannah. Ha chiesto a Jessica se avesse bisogno di aiuto, ha affrontato Bryce, facendosi addirittura pestare pur di registrare la sua confessione e alla fine ha affrontato anche Mr Porter, cercando di aprirgli gli occhi. Insomma, cosa doveva fare di più? Mi rendo conto che tutti avremo desiderato che fosse stato capace di stare più vicino ad Hannah prima e che fosse riuscito a salvarla e ad essere la sua ancora di salvezza, ma purtroppo, come capita spesso anche nella vita, le cose sono andate in un altro modo. Ma possiamo concretamente puntare il dito e farne una colpa proprio a Clay? Noi al suo posto saremo riusciti ad agire diversamente?
Per quanto riguarda Hannah c'è poco da aggiungere. Io l'ho capita e compresa in tutto e per tutto, dalle cose più piccole, a quelle più grandi. Mi sono sentita molto vicina a lei e al suo modo di vedere e affrontare le cose, tant'è che nell'ultima puntata, di fronte alla scena della sua morte, ho ceduto alla commozione e ho pianto senza ritegno.
Vorrei una seconda stagione? Onestamente è più no che sì. Non vorrei che con un continuo si rovinasse tutto, perché la prima stagione è stata assolutamente perfetta. Ad esempio, mi piacerebbe se sviluppassero la storia di Tyler, ma invece odierei se se ne venissero fuori con uno stratagemma del tipo "Hannah in realtà è ancora viva" che troverei davvero di pessimo gusto.
Inoltre, proprio alle ultime battute, si vede come comunque durante le interviste, che tutti i ragazzi, chi più e chi meno, si mostrano pentiti per le loro azioni, arrivando ad ammettere che sì, forse hanno fatto star male Hannah in più di un'occasione. E non so a voi che effetto ha fatto la cosa, ma a me ha dato una sensazione di completezza, come se il cerchio si fosse finalmente chiuso perché ognuno, anche se c'è voluto più tempo del necessario, riesce ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Jessica infine prende coraggio e parla col padre dello stupro. Questo ci fa presumere che, la sua confessione, unita al contenuto delle cassette, farà finire Bryce in galera dove merita di stare (e di marcire!).
Il gesto di Alex invece mi ha messo tanta tristezza, ma c'erano tutti i presagi per pensare che una cosa del genere sarebbe accaduta. Nonostante lui avesse contribuito in parte davvero minima e trascurabile nella storia di Hannah, era uno dei pochi che non riusciva a convivere con quel peso fin dal principio, per quanto il suo 'macigno' fosse molto più lieve rispetto a quello degli altri.
Un personaggio su cui invece ho cambiato idea qualcosa come un milione di volte? Justin. Alla fine, quando è venuta fuori tutta la verità, mi ha fatto davvero una pena immensa.
Vogliamo parlare invece di Tyler? Ecco, il comportamento che tutti hanno avuto e continuavano ad avere verso di lui nonostante tutto, mi ha fatta arrabiare. Ma penso che il suo personaggio sia stato messo lì di proposito, per far vedere che, anche chi sembrava aver capito di aver sbagliato con Hannah, era capace di commettere gli stessi errori con qualcun'altro. Persino Alex e lo stesso Clay lo trattano come un rifiuto umano e senza un vero motivo. E la cosa, a vedersi, fa indubbiamente male. Infatti alla fine ci viene mostrata la non proprio modesta collezione di armi che Tyler tiene nascosta e le sue parole, quel "nessuno potrà più ignorarmi" fanno riflettere molto. Questo penso che sia l'unico buono spunto su cui potrebbe basarsi una possibile seconda stagione. E se Tyler, all'improvviso, decidesse che si è stancato? Se aprisse il fuoco sui suoi compagni, prendendosi finalmente la sua vendetta? Cosa accadrebbe alla Liberty High?
Parlando di Clay, io personalmente ho adorato il suo personaggio in tutto e per tutto. Ho compreso il suo carattere, il suo modo di fare e mi sono molto rivista e identificata in lui. Ho letto in giro opinioni di chi lo considera un debole, una persona senza carattere, eccetera eccetera e mi sono chiesta se io e questa gente avessimo guardato la stessa serie. Clay, fin dalla prima cassetta, è stato l'unico a farsi degli scrupoli. È stato l'unico che ha cercato di far qualcosa e di parlare con gli altri per farli reagire. Si è vendicato a modo suo di Tyler, ha portato Courtney sulla tomba di Hannah. Ha chiesto a Jessica se avesse bisogno di aiuto, ha affrontato Bryce, facendosi addirittura pestare pur di registrare la sua confessione e alla fine ha affrontato anche Mr Porter, cercando di aprirgli gli occhi. Insomma, cosa doveva fare di più? Mi rendo conto che tutti avremo desiderato che fosse stato capace di stare più vicino ad Hannah prima e che fosse riuscito a salvarla e ad essere la sua ancora di salvezza, ma purtroppo, come capita spesso anche nella vita, le cose sono andate in un altro modo. Ma possiamo concretamente puntare il dito e farne una colpa proprio a Clay? Noi al suo posto saremo riusciti ad agire diversamente?
Per quanto riguarda Hannah c'è poco da aggiungere. Io l'ho capita e compresa in tutto e per tutto, dalle cose più piccole, a quelle più grandi. Mi sono sentita molto vicina a lei e al suo modo di vedere e affrontare le cose, tant'è che nell'ultima puntata, di fronte alla scena della sua morte, ho ceduto alla commozione e ho pianto senza ritegno.
Vorrei una seconda stagione? Onestamente è più no che sì. Non vorrei che con un continuo si rovinasse tutto, perché la prima stagione è stata assolutamente perfetta. Ad esempio, mi piacerebbe se sviluppassero la storia di Tyler, ma invece odierei se se ne venissero fuori con uno stratagemma del tipo "Hannah in realtà è ancora viva" che troverei davvero di pessimo gusto.
Devo dire altro, o sono stata capace di convincervi? Mi piacerebbe molto dilungarmi oltre e sono sicura che se solo volessi potrei continuare a parlarne per ore. Se guardate la serie e avete voglia di fare una chiacchierata a riguardo, contattatemi pure in privato, mi farebbe tanto piacere. E se come me l'avete già guardata... fatevi sotto!
Dal canto mio, l'altra sera ho iniziato a leggere il romanzo di Jay Asher perché sono curiosa di conoscere la storia anche nella sua versione su carta. So che sono state apportate alcune piccole modifiche, ma che l'autore ha rassicurato i fan dicendo che non era importante focalizzarcisi, perché il messaggio era rimasto il medesimo. Presto dunque, vi lascerò anche la mia opinione sul libro. Nella speranza di essere stata in grado di intrattenervi e farvi interessare, vi mando un abbraccio e vi do appuntamento alla prossima!
Ciao Denise, io invece ho letto il libro poco tempo fa e nonostante il tema trattato mi era piaciuta molto l'esposizione. sto guardando la serie or ora e mi sembra abbastanza fedele (per adesso). Ammetto che il libro l'ho divorato mentre la serie fatico a guardarla, mi sta piacendo intendiamoci ma forse la lentezza dell'esposizione non è all'altezza del libro. ciao!
RispondiEliminaIo del libro ho appena letto soltanto un capitolo, quindi non posso ancora esprimermi :D sono davvero curiosa però! Io invece avrei guardato comunque tutte le puntate di fila :P sarà che tu sai già cosa succede... magari per questo non hai le "smanie" :)
EliminaHo visto la serie e l'ho amata. Come te anche io credo che tutti dovrebbero guardarla, anche gli adulti che troppo spesso sembrano scordarsi di cosa voglia dire essere ragazzini e il peso diverso che si da alle varie esperienze.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto come abbiano reso la progressiva discesa di Hannah nella depressione, come ogni cosa abbassi il suo livello di resistenza al punto che alla fine anche cose "da poco" la fanno stare malissimo.
Però non so se vorrei una seconda serie: temo che possa essere il salto dello squalo. Se il suicidio di una ragazzina è credibile, far succedere quella cosa proprio nella stessa scuola e per lo stesso motivo mi sembrerebbe quasi un'esagerazione.
Eh sì, diciamo che una seconda stagione alla fine non la vorrei nemmeno io >.< però il telefilm sta avendo davvero parecchio successo e se ne sta parlando ovunque... e quando è così fanno presto a dire "sì, facciamolo!" quindi se devono farlo... meglio che lo facciano sensato ecco :D
EliminaMi mancano gli ultimi due episodi. Mi piace, sì, ma con qualche riserva. Più curata e seria delle serie teen di ogni dove, ma qualcosa non mi torna. A tratti, sarà, mi sembra un calderone di temi caldi messo su proprio a tavolini: ci sono tutte le "minoranze" del mondo, tanti temi, e il troppo lo rende un po' impegnato, un po' qualunquista. Non so se mi spiego, ma ne parlerò più approfonditamente in un post. Per ora mi piace tiepidamente, anche se scommetto che il protagonista - uno di quei sfigatelli carini, alla Seth Cohen - farà strada. :)
RispondiEliminaIl protagonista io l'ho adorato *o* l'ho trovato perfetto! Certo, non siamo ai livelli di accoppiata sfigato-belloccio di Adam Brody, ma fa la sua figura :P
EliminaPer la serie ma dài! Mi spiace che non ti stia convincendo al 100% >.< vedrai che tristezza comunque gli ultimi due episodi Y-Y era da un pezzo che non piangevo di fronte a un telefilm (il che vuol dire che Shonda ha perso un po' di smalto, ma questa è un'altra storia :D) sono curiosa di leggere il tuo parere comunque!
Io con This is us ho pianto per diciotto episodi, dovrei essere abituato. Ma 'sto Tredici non mi smuove granché, onestamente. :)
EliminaPeccato :P io invece ti dirò... per This is us non ho ancora pianto :D per quanto lo stia adorando con tutto il cuore e per quanto mi faccia sempre emozionare un sacco!
EliminaCavoletti! Mi sono fermata a leggere prima degli spoiler, assolutamente non voglio sapere nulla! Comunque ho acquistato il libro qualche giorno fa e lo leggerò molto presto, la serie la guardo solo dopo aver letto il romanzo!!
RispondiEliminaFai bene, Cristina :D io questa volta sto facendo il contrario! Spero che il libro mi piacerà altrettanto :3
EliminaIl romanzo l'ho letto l'anno scorso e l'ho amato. Ci ho messo quasi un mese a leggerlo, ma perché volevo andare con calma e capirlo davvero sebbene la fine di ogni lato A e B mi facesse bruciare dalla voglia di passare al successivo.
RispondiEliminaLa serie non l'ho ancora vista, ma la guarderò presto.
Per quel che ho capito, nonostante ci sia qualche differenza rispetto al romanzo, il messaggio dovrebbe essere rimasto invariato ^.^
EliminaSpero possa piacerti!
Ciao Deni!Io ho finito il libro settimana scorsa e l'ho trovato proprio una bella lettura!Con la serie tv sto procedendo un po' più lenta ma mi sta piacendo molto anche questa ^^
RispondiEliminaAww mi fa piacere *o* io ho un attimo interrotto la lettura del libro per dare la precedenza a un altro titolo, spero di riprenderla presto ^.^
Elimina