venerdì 6 maggio 2016

Blogtour "Il segreto della regina rossa" di A.G. Howard | 3° tappa: intervista all'autrice

Buon pomeriggio lettori, come state? Io devo dire che, stanchezza e giornate pienissime a parte, sto alla grande! È un periodo che le cose sembrano andarmi particolarmente bene, finalmente sembra che stia riuscendo a uscire dal club MAIUNAGIOIA. Comunque sia, metto da parte le chiacchiere, perché questa per il blog è una giornata speciale.

Questa settimana è iniziato il blogtour dedicato a Il segreto della regina rossa di A.G. Howard - arrivato ieri nelle nostre librerie - che ho avuto il piacere di organizzare insieme ad alcune colleghe blogger. Lunedì, Ambra ha pubblicato su PARANORMALBOOKSLOVER la prima tappa con presentazione e incipit e mercoledì, Valy ha pubblicato su SPARKLE FROM BOOKS la seconda, con i recap delle trame precedenti.
Oggi tocca a me, che invece vi proporrò la fantastica intervista che abbiamo avuto occasione di fare tutte insieme (dunque hanno contributo all'ideazione delle domande anche Veronica SHE WAS IN WONDERLAND e Vanessa I LIBRI SONO UN ANTIDOTO ALLA TRISTEZZA) all'autrice, che si è dimostrata una persona deliziosa e molto ben disposta a parlare di sé e del suo lavoro.
Speriamo vivamente che vi innamoriate ancora di più di lei proprio come è successo a noi. Non spaventatevi per la mole dell'intervista, vi garantiamo che varrà la pena leggerne ogni parola. In fondo al post, la trovate sotto spoiler anche in lingua originale. Buona lettura!

#1 Ciao Anita, benvenuta! Sono davvero entusiasta di averti qui nel mio blog. Perché non ci dici qualcosa di te per iniziare? Chi è A. G. Howard come scrittrice e come persona?
Grazie a te per l’ospitalità e per aver ideato delle domande così interessanti!
Il mio nome completo è Anita Grace Howard. Sono nata in Massachusetts il 9 di giugno (preferisco tenere l’anno per me ahahh) e adesso abito in Texas. Ho due figli: un maschio e una femmina. Mio marito si occupa di computer e tecnologia dunque è PARECCHIO più intelligente di quanto io non abbia mai sognato di essere. È lui che mi aiuta con il mio sito quando trova il tempo. Abbiamo un Labrador Retriever e anche due porcellini d'India. Nel tempo libero, mi piace leggere, come avrai probabilmente intuito. Un tempo mi piaceva anche cucire, e c’è stato un periodo in cui avrei voluto diventare una stilista, ma ormai è una cosa passata. Adesso vado sui pattini, faccio giardinaggio e faccio visita a vecchie tombe ed edifici abbandonati. Mi piace anche passare del tempo con la mia famiglia e ogni tanto mi diverto a cucinare (ogni tanto vengo anche pagata per decorare qualche torta!), ma quando sono troppo impegnata con le scadenze, preferisco ordinare da asporto. I miei due cibi preferiti sono cioccolato e pizza. ^.^

#2 Che relazione hai avuto con la storia originale di Alice mentre lavoravi alla stesura di quella di Alyssa? Hai fatto qualche tipo di ricerca particolare sui libri di Lewis Carroll per comprendere meglio il suo lavoro? Quanto tempo ti ci è voluto?
Ho letto Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e il suo seguito, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, quando avevo circa dodici o tredici anni. Mio padre è sempre stato un grande fanatico della Disney, e sono praticamente cresciuta guardando ogni rivisitazione delle loro storie: Bianca neve e i sette nani, La bella addormentata nel bosco, Cenerentola e, ovviamente, Alice nel paese delle meraviglie (insieme a tanti altri). Non ricordo comunque se il libro di Lewis Carroll l’avevo preso in prestito dalla biblioteca della scuola, oppure se avevo obbligato i miei genitori a comprarmelo, ma ho letto e assaporato con gusto ogni scena (c’è da dire che ai tempi immaginavo il Gatto del Cheshire come un giovane e bellissimo principe vittima di un incantesimo … sono esageratamente romantica; anche tutt’oggi, nella mia testa, ogni storia ha bisogno di un principe). Comunque, ho letto nuovamente i libri quando ho iniziato a scrivere Il mio splendido migliore amico, per rinfrescarmi la memoria.
Sono una scrittrice molto produttiva, quindi di solito mi basta sedermi e scrivere e ciò che ne viene fuori a volte riesce a sorprendere persino me. Con le serie di SPLINTERED, c’erano alcune cose che volevo che fossero in un certo modo: sapevo di volere che, la mia protagonista, Alyssa, fosse capace di parlare con gli insetti e con i fiori, perché quelle scene nei libri di Carroll, nel cartone della Disney, e nel film di Tim Burton, erano tra le mie preferite. Inoltre, non ho mai dimenticato la scena di Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò in cui Alice cavalca un treno attraverso la campagna e ha
una conversazione con un moscerino. Quelle immagini erano così strambe, erano rimaste indelebili nella mia mente, dunque non potevo non farle mie in qualche modo.
Inoltre, volevo che la mia eroina fosse collegata in modo viscerale alla storia originale. Il libro di Melanie Benjamin, Sono stata Alice, mi ha fatto venire l’idea di rendere Alyssa una discendente diretta di Alice Liddell, la ragazza realmente esistita che ha poi ispirato Carroll a scrivere le sue storie. Il legame di sangue con i Liddell è diventato così la base per tutti gli aspetti strani della vita di Alyssa, inclusa la comunicazione con insetti e fiori.
In più, volevo un mondo vivido, pieno di colore, ma allo stesso tempo raccapricciante per il mio Paese delle Meraviglie. Per aiutarmi a immaginarlo, ho iniziato a riempire la cartella SPLINTERED in cui c'erano sinossi e descrizione dei personaggi con tutto ciò di ispirante che trovavo a riguardo. Quando ho fatto una ricerca su Google per trovare delle immagini, mi sono imbattuta in versioni molto gotiche di Alice. Mi sono ritrovata a rimanere affascinata con un sacco di immagini che esprimevano l'essenza di Alice, ma che erano comunque distanti dalla storia originale. Potete trovare un sacco delle immagini che mi hanno ispirato nella mia bacheca "inspiration" su pinterest. Trovare queste rappresentazioni mi ha aiutato a fare un grande passo avanti e non soltanto nel dare forma all'ambientazione distorta, ma anche per quanto riguarda i personaggi. C'era però bisogno di una spiegazione riguardo al perché tutto fosse così diverso, così ne ho trovata una. Bisogna leggere i libri per scoprire di cosa si tratta. ;)
Infine, sapevo che non volevo utilizzare né il Cappellaio Matto né il Gatto del Cheshire per fare da guida alla mia eroina nel Paese delle Meraviglie (come è stato fatto negli altri adattamenti). C'era uno dei miei personaggi preferiti che secondo me sullo schermo non aveva mai avuto abbastanza spazio nei remake che avevo visto. Così l'ho scelto per fare da punto cardinem e gli ho dato un'identità tutta nuova insieme a un passato. :)
Le ricerche per il primo romanzo mi hanno tenuta impegnata circa un mese o due. Per quanto riguarda la scrittura invece, ho iniziato ad aprile 2010 e ho finito a ottobre di quello stesso anno. Dunque mi ci sono voluti circa sei mesi.

#3 Ti sei lasciata ispirare anche dagli altri adattamenti de Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie oltre che dai libri di Lewis Carroll?
Sì, a dire il vero l'idea mi è venuta quando sono andata a vedere l'adattamento Disney di Tim Burton. Le ambientazioni erano così vivide, piene di colore, ed evocative che mi hanno reso impossibile abbandonare quel mondo del tutto quando il film è finito. Così, ho iniziato a immaginare dei continui possibili e ho deciso di scrivere una storia a riguardo, rendendo le cose più cupe e spaventose, ma sentivo la necessità di creare qualcosa di contemporaneo e di diverso da ciò che era stato già fatto. Come dicevo prima, il libro Sono stata Alice mi ha dato l'idea di creare un'eroina contemporanea, diretta discendente di Alice Liddell, la ragazza che ha ispirato Carroll a scrivere la storia.

#4 Fra tutti i personaggi il mio preferito è Morpheus (e anche le mie colleghe blogger concordano). Carismatico, affascinante e particolarmente complesso. Da dove è nata l'idea di lui? Come sei arrivata a dare vita al suo personaggio? Ti sei ispirata a qualcuno di reale, come per il suo aspetto?
Grazie per l'affetto che avete nei confronti del mio cattivo ragazzo! Ahah. Mi sono ispirata a tre anti eroi provenienti dai miei film preferiti da ragazzina. Il suo guardaroba e il suo essere lunatico sono stati fortemente influenzati da Jareth del film Labyrinth - Dove tutto è possibile (GIF); Il corvo ha invece avuto un ruolo importante per la sua parte oscura e tormentata, insieme alla sua pelle pallida, ai suoi segni e alle fatture gotiche (GIF). Ma ci sono anche la sua ingenuità, la sua meraviglia nei confronti delle cose, e la sua vulnerabilità nei confronti di Alyssa nei momenti in cui ha a che fare con le sue emozioni umane; per questa parte affettuosa di lui mi sono ispirata a Edward mani di forbice (GIF).

#5 Se potessi avere la possibilità di ritrovarti a fare parte di uno dei tuoi libri nelle vesti di un personaggio, che ruolo avresti? Saresti con i buoni o con i cattivi?
Be', dipende da quali personaggi vengono considerati cattivi. Non ci sono mai bianco e nero, bene e male, nei miei libri. Tutti hanno dei difetti e c'è un sacco di grigio. Ma penso che la mia scelta ricadrebbe su Alyssa perché io e lei siamo molto simili. Entrambe adoriamo i negozietti dell'usato e siamo terrorizzate dalle altezze. ;)

#6 E se invece, avessi la possibilità di identificarti con uno dei personaggi del Paese delle Meraviglie, su chi cadrebbe la tua scelta?
Mi piacerebbe essere Chessie. Cosa potrebbe esserci di più divertente che essere il braccio destro felino di Morpheus?

#7 Quali sono le tue abitudini, i tuoi rituali come scrittrice?
Il mio posto preferito per scrivere è il mio ufficio a casa. Ecco una foto della mia bacheca/lavagnetta (è davanti alla scrivania così posso guardare le foto dei miei personaggi o
qualsiasi appunto abbia fatta mentre scrivo).
L’unica cosa che devo assolutamente avere è un computer (o un portatile). Non sono una di quelle autrici che prima scrivono a mano i loro manoscritti. C’è qualcosa nel movimento delle mie dita sulla tastiera che mi dà il ritmo e che aiuta a far fluire le parole. Non faccio niente di particolare per mettermi nell’umore giusto per scrivere. Sono più propensa a coltivare la mia musa vivendo la mia routine di ogni giorno, innaffiandola fino a che non ho altra scelta che scrivere o esplodere.
Questo è quello che ho nel mio annaffiatoio creativo:
  • FOTO: metto delle foto dei miei personaggi sulla bacheca nel mio ufficio così posso vederli ogni volta che sono nella stanza. A volte sono sufficienti ad ispirare un’intera conversazione tra di loro o una scena, e mi devo sedere e scrivere immediatamente.
  • LIBRI E FILM: ogni venerdì sera mio marito e io guardiamo un film insieme. Preferisco film che riguardano in qualche modo ciò su cui sto lavorando (sono un po’ fanatica su questo). Per esempio, mentre lavoravo su un fantasy per adulti su una geisha vampiro, abbiamo visto una tonnellata di film sui vampiri (a parte Il fantasma dell’opera e Memorie di una Geisha). Sia benedetto il mio consorte per il suo cuore tollerante. Per i libri è lo stesso. Mi saturo della materia di cui sto scrivendo. Questo non solo mi tiene concentrata sul tema, ma mi aiuta ad evitare cose che sono già state fatte in libri e film simili.
  • MUSICA: quando inizio un progetto, creo una playlist di canzoni che evocano gli stati d’animo dei personaggi / delle scene, per aumentare l’atmosfera dell’ambientazione nella quale prende luogo la storia. Le canzoni variano da pezzi strumentali a vocali. Non sono esigente. Dipende dal libro. Qualche volta ascolto questa musica anche mentre non scrivo e faccio qualcos’altro. Proprio come le immagini sulla bacheca, a volte la musica mi ispira una scena o uno scambio quando non sono neppure al computer. (Per sentire la mia playlist per la serie di SPLINTERED, CLICCA QUI).

#8 È stato difficile essere pubblicata? I tuoi libri sono stati rifiutati da qualche editore?
Sì, prima de Il mio splendido migliore amico sono stata rifiutata molte volte. Scrivo fantasy per adulti dal 2005, e da allora ne ho scritti sei, ma nessuno di questi è stato ancora pubblicato. È stato il mio primo young adult e il settimo libro che ho scritto, che mi ha portato in libreria. Il che significa che dopo aver iniziato a scrivere seriamente mi ci sono voluti sette anni per arrivare qui. Ma anche con questa serie non è stato proprio facile nelle prime fasi.
Ho lasciato il mio primo agente dopo aver finito il manoscritto, Il mio splendido migliore amico,
perché mi aveva suggerito di tenere la storia nel mondo umano, e rimpiazzare i personaggi del Paese delle Meraviglie con umani chiamati Ghiro o Cappellaio, eccetera. Pensava che un parallelo contemporaneo con Alice nel Paese delle Meraviglie , senza un vero mondo di fantasia, avrebbe venduto meglio. Nel mio cuore sapevo che c’era qualcosa di speciale in questo Paese delle Meraviglie distorto e nelle sue creature, e non potevo sopportare di non dar loro una possibilità. Così ho trovato un'altra agente che credesse senza riserva nel mondo fantasy di SPLINTERED. Lei ha provato a inviarlo a diversi editore, ma all'inizio sembrava che non gli avremmo mai trovato un posto. Abbiamo ricevuto ventitré no dagli editori, prima di avere finalmente il nostro primo sì, che poi ha portato ad un’esplosione di interesse da parte degli altri editori e l’ha fatto finire in asta.
Penso che la mia storia e il mio stile fossero così diversi, così vividi e strani, che molti editori non erano sicuri che i lettori li avrebbero accolti bene. Ma non porto rancore! La pubblicazione è un business. Ed è effettivamente un bene che sia stato un viaggio così difficile, perché non darò mai per scontato il successo di questi libri. Sono così grata che la mia attuale agente e l’editore abbiano avuto fiducia in me e che abbiano condiviso la mia visione, e che così tanti lettori abbiano amato i mondi e i personaggi con tanta passione e devozione. Ad oggi, la serie è stata tradotta in undici paesi. È qualcosa che non avrei mai potuto prevedere.

#9 Saresti così gentile da dare qualche consiglio agli aspiranti scrittori? Cosa suggerisci alle persone che vogliono vedere i loro libri pubblicati?
Il mio consiglio per gli autori in viaggio verso la pubblicazione è questo: se uno scrittore prende sul serio la scrittura, deve essere flessibile senza scendere però a compromessi. So che suona contraddittorio, ma è fattibile se si è in grado di comprendere la differenza tra orgoglio e visione. Se la gente ti dice di cambiare nel tuo libro qualcosa che ami, fai un passo indietro e chiediti perché ami quel qualcosa. Si tratta di una cosa personale? Qualcosa con cui le altre persone, inclusi i tuoi lettori futuri, potrebbero non entrare in sintonia? O è qualcosa che ritieni essenziale per i personaggi o la struttura della tua storia? Questa è la differenza tra orgoglio e visione. L’orgoglio vale la gloria che ti porta. La visione vale la gloria che porta ai tuoi personaggi e al libro. Non bisogna fare mai cambiamenti che potrebbero compromettere personaggi e trama, ciò che essenzialmente rappresenta la tua visione del libro. Ma bisogna essere umili abbastanza da lasciare andare l’orgoglio se questo rende i propri personaggi più forti e il proprio libro più solido. Altri consigli per aspiranti scrittori potete trovarli QUI sul mio sito.

#10 Il prossimo gennaio, nel 2017, uscirà il tuo nuovo libro intitolato Roseblood ispirato a Il fantasma dell'Opera. Un retelling estremamente originale con una trama molto intrigante. Cosa ci puoi dire riguardo a questa nuova storia?
Sono sempre stata una fan di tutte le incarnazioni della storia: il libro originale Il fantasma dell'Opera
di Gaston Leroux, il musical, il film, e anche un paio di adattamenti letterari — il mio preferito è Phantom, di Susan Kay, un prequel del libro originale affascinante e ben scritto. Visto che ho scritto uno spin-off di successo di Alice nel Paese delle Meraviglie, non riuscivo a smettere di pensare alle possibilità di creare anche uno spin-off de Il fantasma dell'Opera. Per renderlo contemporaneo, avrei potuto ambientarlo a Parigi all'Opéra Garnier — legata in qualche modo a quella nel libro — e rinnovarla in un conservatorio musicale per ragazzi. La mia eroina avrebbe potuto essere mandata in questa scuola. Poi, mi serviva il fantasma. Magari lui non era morto alla fine del libro originale. Magari aveva falsificato la sua morte e in qualche modo aveva continuato a vivere sottoterra, isolato e nascosto per più di un secolo. Per farlo avrei dovuto trovare i *come* e *perché* certo, ma questo è il bello di creare una storia. Poi, dovevo decidere cosa sarebbe stato potente abbastanza da attirarlo a riemergere nella Parigi moderna. C’erano solo due cose a cui riuscivo a pensare: (1) per salvare qualcuno maltrattato come lo era stato lui una volta. E (2) Christine. Ma come spiegare il ruolo di Christine dopo più di 100 anni? Queste congetture hanno dato vita al mio libro. Se deciderete di leggerlo, vedrete come ho risposto a queste domande e come le ho intrecciate nella oscura, romantica favola d’atmosfera di Roseblood.


Come avete avuto modo di vedere, Anita è proprio una chiacchierona. A noi però, ricevere delle risposte così esaustive da parte sua, ha soltanto fatto un gran piacere e non vediamo l'ora di leggere anche questo suo nuovo romanzo in uscita nel 2017. Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta l'intervista? Siete riusciti a leggerla tutta o vi siete arresi? Per quanto mi riguarda, la mia stima nei suoi confronti è cresciuta a dismisura. La adoro!
Dato che il post è già abbastanza chilometrico così, vi lascio infine l'immagine con il calendario degli eventi e, per le regole per partecipare al giveaway e al form da compilare, vi rimando al post introduttivo su Paranormalbookslover. E per oggi è tutto carissimi lettori, alla prossima!

40 commenti:

  1. Una bella intervista, ricca di spunti per conoscere meglio il romanzo e curiosità:)

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  2. bellissima tappa, mi piacciono queste interviste che fanno capire di più sull'autore. e mi sembra sia anche modesta!

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    1. Concordo! Anche a me ha dato la stessa impressione :)

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  3. "Mi piacerebbe essere Chessie. Cosa potrebbe esserci di più divertente che essere il braccio destro felino di Morpheus?" E dopo questa risposta, la AMO ANCORA DI PIU' :3

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  4. Okay, io la adoro. Davvero. Inoltre sembra davvero umile e questa intervista aiuta a mettersi nei panni di una scrittrice e capire il processo di creazione di un (suo libro). Molto utile e interessante, direi.

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    1. Sono d'accordo :) è proprio come se ci avesse regalato un pezzetto di sé :D cosa potevamo volere di più?!

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  5. Come non leggerla tutta? Mi risulta impossibile! Amo quando gli autori rispondono in maniera esaustiva: dall'intervista, inoltre, traspare molta cultura ed intelligenza! Grazie a questa intervista, stimo la Howard molto di più! P.S. Mi è piaciuta molto la parte dei consigli agli aspiranti scrittori *__*

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    1. Sì, ho apprezzato un sacco anche io :3 appena ho un attimo infatti voglio leggere anche il post sul sito che ha linkato!

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  6. Carina questa intervista, lei mi sembra molto alla mano! Non vedo l'ora di iniziare a leggere questa trilogia!

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  7. Un'intervista lunghissima ma piena di dettagli e cose davvero interessanti!
    E pure io sceglierei di essere Chessie!

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  8. Tu ami Morpheus? Nooooo Jeb tutta la vita *-* Morpheus io vorrei prenderlo a calci a volte ahahah

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    1. Ahahahah io Jeb vorrei prenderlo a schiaffi... sempre v.v

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  9. Arresa? Questa bellissima intervista va letta tutta!
    Ho adorato conoscere i suoi rituali da scrittrice e sono rimasta "dispiaciuta" nel leggere di tutti i rifiuti che ha ricevuto :/ Dev'essere stato un viaggio faticoso e spero che ora tutti i suoi sacrifici siano stati ripagati e che si senta soddisfatta, direi che se lo merita.
    Spero che qualcuno decida di portare in Italia Roseblood la trama mi incuriosisce tantissimo *-*

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    1. Concordo, Dory! Ha ricevuto un sacco di no prima di farcela, ma l'importante è che ce l'abbia fatta e che alla fine gli editori abbiano capito qual è il suo vero valore ^.^

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  10. Complimenti per l'intervista davvero molto curata! Di questa serie ho letto solo il primo libro ma grazie al vostro blog tour avete risvegliato in me la voglia di proseguire la serie!!! Un abbraccio Maria
    Ps comunque anche per me Morpheus è irresistibile:)

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    1. Mi fa un sacco piacere, Maria! Vedrai che anche il secondo non ti deluderà :)

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  11. Intervista interessante anche questa autrice ha ammesso la difficolta iniziale a farsi pubblicare

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    1. Eh sì :3 non è la prima e non sarà l'ultima! Anche King e la Rowling, del resto, hanno fatto fatica a trovare un editore e hanno ricevuto tantissimi no prima di sfondare :)

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  12. Deni, con questa intervista mi sono platonicamente innamorata della Howard!!! Il modo in cui si organizza per la scrittura, la gentilezza nelle risposte, i personaggi e i libri a cui si ispira..beh la vorrei troppo come amica, sembra una donna fantastica!! *_*

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    1. Siamo in due a esserci innamorate *o* anche io dopo averla letta ho pensato "quanto vorrei che fossimo amiche" :'D

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  13. Bellissima intervista, ha aumentato la mia curiosità verso questa serie :)
    E mi ispira molto anche il suo prossimo libro ispirato al fantasma dell'opera *-*

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    1. Se non hai ancora provato con questa serie te la consiglio tantissimo ^.^

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  14. Intervista spettacolare (e, sì, lunga!). La Howard è modesta ma conosce il suo valore e punti di forza. Mi sembra anche poliedrica e ricca di passioni ed interessi, molto vivace ed attiva insomma. Roseblood è davvero intrigante!!!!

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    1. Concordo ^.^ ha un carattere variopinto quanto i suoi romanzi :D

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  15. Bella intervista! :)
    Mi ispira molto anche il prossimo libro di quest'autrice, e anche questo ha una bellissima copertina :D

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    1. Sì, la copertina del nuovo mi piace tantissimo *o* speriamo la Newton decida di pubblicarlo!

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  16. Bella intervista che personalmente mi fa apprezzare ancora di più l'autrice =)

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  17. Ciao bellissima intervista *_*
    Di recente ho posto delle domande ad una fotografa austriaca in inglese ed ho tradotto le sue risposte per il mio blog, quindi comprendo perfettamente quanto un'iniziativa del genere possa essere impegnativa.
    E' difficile rendere al meglio il pensiero di chi si sta intervistando senza travisare il senso delle sue parole.
    La Howard sembra davvero una persona gentile e disponibile, mi hanno interessata soprattutto i suoi consigli ai giovani autori.
    E' un segno di modestia condividere i propri trucchi e lo apprezzo davvero.
    Un salutone
    Leryn

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    1. Sì, infatti è stato un bel po' impegnativo e lei ha parlato un sacco :3 per fortuna mi ha aiutato Vanessa (I libri sono un antidoto alla tristezza) a tradurre metà intervista :3 non ce l'avrei fatta con le tempistiche più che altro!
      Concordo con te comunque, la Howard sembra davvero fantastica! Appena ho tempo infatti voglio leggere anche gli altri consigli per gli autori che ha sul suo blog ^.^

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  18. Ho scaricato in ebook il primo volume della saga ma devo ancora prenderlo seriamente in considerazione. A dire il vero ero un po' scettica a causa del titolo assurdo che gli hanno appioppato nell'edizione italiana, ma leggo un sacco di recensioni positive!
    L'intervista poi è super interessante e mi ha già portato in simpatia quest'autrice! Grazie! :)

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    1. Non farti ingannare dal titolo italiano orrido, leggilo che è bellissimo :3

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  19. Mi è venuta una voglia assurda di incontrarla e stritolarla in un abbraccio <3 Sembra la dolcezza fatta persona, oltre che una chiaccherona ;)

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    1. Concordo *o* come si fa a non adorarla dopo aver letto questa intervista?!

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  20. Questa intervista è meravigliosa! Lei lo è. Grazie per averla condivisa e… niente, mi è venuta una voglia matta di rileggermi i primi due della serie per poi prendere il terzo. ❤

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    1. Grazie, Anita :3 grazie a te per averla letta e apprezzata ^.^ vedrai che ti piacerà anche il terzo romanzo!

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  21. Che intervista splendidaa! Niente, adoro questa donna!

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