mercoledì 1 marzo 2017

Londra: libri, librerie, sconti e offerte

Buongiorno lettori, come state? È da quando sono tornata dal mio piccolo viaggio a Londra - ci sono stata quattro giorni nella prima settimana di gennaio - che ho una voglia matta di condividere con voi i miei pensieri a riguardo e dunque eccomi qui, con un post un po' diverso dai soliti. Non pensavo di dilungarmi molto, invece poi ho iniziato a scrivere e scrivere, e alla fine ho dovuto dividere il post in due parti.
Oggi vi parlerò in breve del viaggio, ma soprattutto vi lascerò le mie impressioni sui libri (edizioni, prezzi, sconti, eccetera) e sulle librerie (organizzazione, staff, efficienza) mentre nel prossimo post dedicato, vi parlerò della mia bizzarra esperienza agli Harry Potter Studios (a questo proposito vi avviso, aspettatevi tutto tranne che un delirio fangirlante).

Per quanto riguarda il viaggio, non voglio annoiarvi riempiendovi di chiacchiere, quindi mi limiterò all'essenziale. Eravamo in quattro: io, il mio fidanzato, la mia amica e il suo fidanzato. La partenza era prevista per le sei del mattino, dunque ci siamo dovuti svegliare alle tre (!) per arrivare in aeroporto in tempo. Una volta arrivati lì, abbiamo fatto colazione, e... BOOM, è stato annunciato un ritardo previsto per il nostro volo di cinque ore. Sì, avete capito bene, cinque ore. Al che ci sono cascate le braccia perché ci era praticamente andata al diavolo la giornata. Per fortuna, alla fine il ritardo è stato soltanto di circa quaranta minuti... ma non potete capire il panico in quei venti minuti in cui quel cinque è rimasto sullo schermo.
Ad ogni modo, alla fine il volo è andato bene e siamo riusciti, dopo varie peripezie, ad arrivare nell'appartamento che avevamo preso, che si è rivelato molto carino, comodo e con tutto il necessario. Soltanto alla sera, ci siamo accorti che il materasso del divano letto faceva schifo (il ragazzo della mia amica tra l'altro, è alto un metro e novanta circa, e gli uscivano fuori le gambe di una spanna) ma abbiamo stretto i denti e ce lo siamo diviso, due notti a testa.
Abbiamo sempre girato in metro, trovandoci molto bene. Le gallerie sotterranee di Londra sembrano estendersi fino al centro della terra! Siamo stati a vedere i posti più celebri e abbiamo mangiato di tutto, tra cui dei buonissimi hamburger, cucina indiana (che personalmente ho detestato: MAI PIÙ), cucina messicana, colazione all'inglese e buonissimi brownies. Siamo stati anche al National History Museum, un posto immenso e molto molto meritevole, e allo Sky Garden che, per chi non lo sapesse, è un grattacielo con una sorta di terrazza dal quale è possibile vedere tutta Londra.
Era la prima volta per tre di noi e penso sia andata parecchio bene. Ha fatto persino meno freddo di quanto non abbia fatto da noi in Italia in quello stesso periodo e c'è stato anche bel tempo. Ha piovigginato un po' soltanto il primo giorno, dunque abbiamo proprio avuto fortuna. Vi lascio di seguito anche uno degli scatti realizzati dal mio ragazzo.

Veniamo al dunque: libri e librerie! Durante la mia permanenza a Londra ho visitato tre librerie, per prima la Waterstones a Piccadilly Circus, che da quel che ho capito è la libreria più grande della città, un paradiso a più piani in cui è possibile trovare davvero di tutto. Mi è difficile esprimermi riguardo al modo in cui è organizzata perché, per quanto mi sembrasse che ogni cosa fosse al suo posto, mi sono sentita un po' disorientata. Del resto però si parla di un ambiente davvero enorme quindi immagino che sentirsi in questo modo sia del tutto normale. Ho trovato comunque gli scaffali e gli espositori scrupolosamente ordinati. In particolare ho esaminato con cura la sezione YA e la sezione dedicata a fumetti e graphic novel, oltre a quella con le novità al piano terra, andando tra l'altro alla disperata ricerca di libri autografati.
Piccola parentesi: sapevate che nelle librerie di Londra è possibile trovare libri firmati dagli autori direttamente sugli scaffali, alla portata di tutti, e allo stesso prezzo di tutti gli altri? Io l'ho scoperto poco prima di mettermi in viaggio e dunque ero parecchio esaltata già soltanto all'idea. Purtroppo però, per quanti alla fine ce ne fossero, non ho avuto molta fortuna.
Poco prima di uscire, non dandomi per vinta, ho scovato però in calcio d'angolo l'ultima copia autografata (un po' nascosta fra le altre senza autografo) di Half lost di Sally Green. Ovviamente l'ho preso al volo, avventandomici sopra come un simil-Gollum alle prese con l'anello del potere.

Nonostante poi avessi visto diverse offerte e cosine interessanti, come ad esempio il prendi uno e paghi il secondo la metà su alcuni libri anche piuttosto recenti, oppure Harry Potter e la pietra filosofale nell'edizione illustrata autografato da Jim Kay oppure ancora Harry Potter e la camera dei segreti nell'edizione illustrata a metà prezzo - sappiate che mi ero portata la valigia vuota per metà, letteralmente! - non ho comprato altro perché speravo di imbattermi in altre librerie per andare a caccia di autografi.

Nei giorni successivi poi, ho condotto l'allegra combriccola alla Foyles, un'altra libreria a piani davvero grande, sempre situata in centro, che mi era stato consigliato di visitare. Ho apprezzato molto anche questa, che però ho trovato un pelo più disorganizzata della Waterstones di Piccadilly. Lì erano inoltre in vendita alcuni simpatici gadget e giochi da tavolo, e c'era un discreto assortimento di prodotti di questo genere anche in saldo. Libri autografati invece, purtroppo ce n'erano davvero pochissimi e non ho trovato niente di interessante. Mi sono però consolata acquistando Nimona di Noelle Stevenson, che avevo in wishlist da parecchio e ho anche preso una delle espansioni del gioco da tavolo Timeline pagandola circa 7 sterline (il gioco consiste in pratica, nel pescare tot carte che raffigurano eventi/scoperte e nell'ordinarle a seconda della loro collocazione temporale). Anche la mia amica ha acquistato un paio di espansioni e invece il mio ragazzo si è portato a casa l'action figure di Sansa Stark, pagandola scontata circa 14 sterline, se la memoria non mi inganna.

Il giorno prima di partire per tornare a casa, sono stata in un'altra Waterstones, molto più piccola di quella a Piccadilly, ma comunque ben assortita. Di libri autografati qui non se ne vedevano quasi, ma alla fin fine io c'ero andata per approfittare dell'offerta prendi uno e paghi il secondo alla metà. E così mi sono portata a casa Carry on di Rainbow Rowell e The lie tree (in italiano L'albero delle bugie edito da Mondadori) di Frances Hardinge.
Ultimissima: la libreria in aeroporto. L'assortimento era davvero limitato, ma c'era un'offerta molto carina sui libri per ragazzi: prendi tre e paghi due. Purtroppo non sono riuscita ad approfittarne perché spulciarli tutti avrebbe richiesto troppo tempo.

In sostanza le librerie che ho visitato mi sono piaciute molto e sono state all'altezza delle aspettative. Certo, forse mi aspettavo qualcosa di più per quanto riguarda i libri
autografati
, ma immagino che la componente fortuna non sia da sottovalutare. Inoltre, il personale di ognuna, si è rivelato sempre molto educato e cortese.
Parlando invece proprio dei libri di per sé, pensavo già da prima che le edizioni inglesi fossero indubbiamente più curate e meglio studiate delle nostre, e grazie a questo viaggio ne ho avuto la conferma. Le copertine attirano di più l'attenzione, i colori sono più sgargianti e ogni libro sembra avere una propria identità ben definita. Non parliamo poi delle offerte! Nelle nostre librerie scarseggiano e, gira e rigira, sono sempre le stesse. Gli sconti che applicano le nostre case editrici, vanno dal 15% al 25%. Per avere uno sconto ulteriore il libro deve essere in smaltimento perché fuori catalogo. Come tutti sappiamo, si tratta niente meno che di un'imposizione di legge che stabilisce che da noi gli sconti non possono essere più alti. Una legge su cui però ci sarebbe tantissimo da discutere perché, a mio parere, fa più male che bene. Non pensate anche voi che, anche se soltanto ci fossero un paio di settimane all'anno di saldi libreschi, saldi degni di questo nome, le vendite aumenterebbero? Io per prima sarei più invogliata ad acquistare.

Detto ciò, credo di essermi dilungata già abbastanza. Fatemi sapere cosa ne pensate dei miei deliri, e anche dei miei acquisti! Voi siete mai stati a Londra? Avete visitato qualche bella libreria? Attendo con ansia i vostri commenti e non vedo l'ora di avere il tempo per parlarvi anche degli Harry Potter Studios. Un abbraccio e alla prossima!


9 commenti:

  1. Io purtroppo sono andata a Londra quando ancora non ero appassionata di libri, quindi le librerie le ho completamente evitate! E' veramente un peccato che le librerie italiane non prendano spunto da quelle inglesi per le offerte, secondo me aumenterebbero decisamente gli acquisti, io sarei ogni giorno in libreria se ci fosse l'offerta "compri tre paghi due"!!:))
    Attendo il post di Harry Potter!!! :)
    Un saluto
    Chiara

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    1. Eh ma come al solito noi italiani dobbiamo farci riconoscere :/
      Peccato comunque che quando ci sei stata non hai avuto occasione di vedere qualche libreria, magari ti rifarai in futuro ^.^

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  2. Penso che l'unico motivo per cui non spenderei oltre ogni buon senso in libri in lingua è che al momento devo riprendere il ritmo e sinceramente lo temo perché poi chi mi fermerà più xD

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    1. Ahahah parole sante :D a me per fortuna la smania da acquisto compulsivo di libri è passata u.u non so come, sono guarita! Certo, qualche acquisto ogni tanto lo faccio, ma non son più invasata come una volta :P

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  3. Sono stata a Londra per soli tre giorni e al tempo non visitai nessuna libreria - ma non leggevo ancora inglese XD. Inutile dire che mi sono innamorata e voglio andare a viverci. Mio zio è là da qualche anno e ora ci vive anche una mia amica. Ho tutte le scuse del mondo per fare un viaggio.
    La prima cosa che farò sarà gettarmi da Waterstone nella sezione ya. Praticamente spenderò tutto il budget del viaggio ç_ç Il punto è quando accadrà.

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  4. Medito di andare a Londra da secoli ormai e spero proprio di riuscirci presto. Naturalmente mi piacerebbe tanto visitare queste librerie, ma anche i vari mercatini dove spesso si trovano libro a pochissime sterline *_*
    sugli sconti la penso come te :\

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  5. Io sono stata a Londra nell'aprile del 2015 - sono partita con due amiche perché una terza vive là da anni e anche per noi la sveglia era stata alle tre.
    Comunque avevamo un programma fittissimo e niente librerie - neanche Waterstones, sebbene fossimo state più di una volta a Piccadilly. Purtroppo sono io l'unica lettrice del gruppo.
    Per quanto riguarda il discorso prezzi/sconti, la penso esattamente come te. Fortunamente leggo in inglese e quindi acquisto quasi esclusivamente online. A volte, nel caso di libri italiani, mi dispiace non acquistare nelle librerie vere e proprie a meno che non sia periodo di sconti perché alcuni prezzi li trovo davvero esagerati. Per esempio, la Frassinelli ha fatto uscire un libro che mi ispirava dalla trama qui a febbraio e capisco le sue 672 pagine, ma 22€ per me sono davvero troppi - e anche con lo sconto del 15% online restano comunque tanti.
    E anche se nelle librerie ci sono libri in lingua - come in quella vicino a casa mia - non so se si tratti di spese di importazione o cosa, ma costano comunque una follia e lo stesso libro online costa anche meno della metà. Un libro di un autore che amo in libreria costava sui 16 e passa euro, online poco più di sette.
    Tutto questo monologo per dire che sì, se il mercato italiano fosse più come quello inglese come offerte e prezzi, allora le vendite aumenterebbero.

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  6. Purtroppo non sono ancora andata a Londra ma sarà una delle mie mete future, mi piacerebbe tantissimo visitare Portobello Road dove puoi trovare tesori a poco prezzo! Ma è vero che su alcune libreria c'è lo stemma della casa reale? Mi hanno detto che sulla porta delle librerie dove si rifornisce la regina c'è lo stemma. Pura curiosità!

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  7. Sono stata a Londra tre volte nella vita di cui una a 16 anni con i miei genitori e amici dei miei (durante le feste di Natale e trovammo tutto chiuso! Comprai due libri all'aeroporto, uno non l'ho mai letto perchè tipo thriller horror e uno era il nono libro di Una serie di sfortunati eventi. Fu il mio primo tentativo nel leggere in inglese. Abbandonai a pagina 50. Non solo non conoscevo la metà dei termini, ma ovviamente della trama non stavo capendo una cippa), la seconda a 20 anni con le amiche (abbiamo sempre preso il bus così potevamo goderci strade e panorami e sononriuscita a visitare svariati musei. Più che altro comprai magliette strane Xd) terza volta a 23 anni con fratello e quello che oggi è il mio ragazzo. Durante la settimana del matrimonio reale e con 30°C (un caldo così non si vedeva da 50 anni e ovviamente noi avevamo solo vestiti pesanti) ho visto tanti musei e il cimitero di Highgate eppure ancora mi mancano tantissimi parchi e altri musei. Tutta sta manfrina per dire che in 3 volte non sono mai andata in una libreria che non fosse il duty free dell'aeroporto... senza comprare poi quasi mai. Ma la prossima volta organizzerò un viaggio poco turistico e più alla ricerca di posti carini in cui rilassarsi, senza far il tour de force XD e ovviamente andrò agli Harry Potter studios per cui attendo con ansia il tuo post. Scusa per il commento lunghissimo ma amo Londra e mi si scioglie sempre la lingua quando si tratta di lei. Ps. Consiglio per la prossima meta: AMSTERDAM una delle città più belle che io abbia mai visto (a meno che tu non abbia uno spirito architettonico che ti fa esclamare: gesù santo quel palazzo sta palesemente affondando!)
    Pps. Estate scorsa io e Fidanzato dovevamo partire per Ibiza. Unico volo disponibile da Roma (siamo di Napoli) per l'ansia (ma va là) partiamo in super anticipo e d arriviamo a roma con un anticipo sul volo di tre ore. Manco il tempo di mettere piede in aeroporto, la Vueling mi manda una mail informandomi del.ritardo del mio volo di un'ora. Parolacce. Poi aumentano a due. Altre parolacce. Alla fine dovevamo partire alle 21.00 e siamo partiti all"una e mezza di notta. MAI UNA GIOIA!

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